Viaggiare con l’obesità. Una piccola inchiesta

(Reuters Health) – Le persone obese, quando viaggiano, possono incontrare difficoltà con i voli, nell’accesso agli hotel e a partecipare ad attività di svago. Un gruppo di ricercatori irlandese ha realizzato su questi aspetti una piccola inchiesta, intervistando uomini e donne gravemente obesi sulle loro esperienze nei viaggi internazionali.

“L’obesità è una condizione comune e sappiamo che gli individui obesi sono soggetti a restrizioni fisiche e vittime di pregiudizi – ricorda Gerard Flaherty, della School of Medicine presso la National University of Ireland Galway, autore principale del lavoro – C’è una carenza di ricerche relative alle esperienze di viaggio di chi ha malattie croniche, di come le loro condizioni influenzano il loro viaggio o di come il viaggio influenza la gestione della loro patologia”.

Lo studio
Flaherty e colleghi hanno intervistato 12 pazienti che stavano frequentando un programma di modifica dello stile di vita bariatrico in Irlanda.

La maggior parte aveva circa 50 anni e un indice di massa corporea classificabile nella categoria “obesi” o “severamente obesi”.

I partecipanti hanno parlato della necessità di avere più tempo per percorrere le lunghe distanze tra i banchi del check-in e i gate negli aeroporti e della mancanza di sedie a rotelle dimensionate per le loro esigene

Hanno anche discusso dell’imbarazzo che provano durante il viaggio aereo e dei pregiudizi degli altri passeggeri.

I partecipanti hanno menzionato i corridoi stretti, i sedili degli aerei di dimensioni standard, la necessità di estensioni delle cinture di sicurezzae il fatto di non potersi sedere nelle file delle uscite di emergenza.

Alcuni hanno espresso una preferenza per i viaggi in nave, perché più confortevoli e più confacenti alle esigenze dei viaggiatori obesi.

Talvolta i partecipanti hanno avuto problemi con l’accesso alle camere d’albergo e hanno sollevato preoccupazioni riguardo alle procedure di evacuazione per gli ospiti obesi.

Hanno anche segnalato la difficoltà a scegliere alcune destinazioni a causa del caldo, e la tendenza a limitare le loro attività ricreative come per esempio le passeggiate storiche.
Tutte scelte che hanno limitato la loro capacità di godersi la vacanza con parenti e amici.

Complessivamente, comunque, il gruppo ha riconosciuto i benefici del viaggio, ma ha anche evidenziato come l’obesità sia una barriera ai viaggi internazionali.

I partecipanti hanno notato una maggiore apertura culturale verso i bisogni dei viaggiatori con obesità negli Stati Uniti e in Asia, mentre in Europa settentrionale e occidentale c’è maggior discriminazione.

Le visite mediche prima del viaggio potrebbero essere un ottimo momento per medici e viaggiatori per parlare dei loro itinerari e di eventuali preoccupazioni durante la pianificazione.

“L’obesità è un argomento che sfortunatamente tende a essere ignorato in alcuni contesti clinici e questo non soddisfa i bisogni del paziente – conclude Flaherty – Una discussione aperta e di supporto sulle potenziali sfide che deve affrontare il viaggiatore obeso sicuramente gioverebbe”.

Fonte: J Travel Med 2019
Carolyn Crist
(Quotidiano Sanità/Popular Science)

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