Vendicarci ci fa stare davvero meglio

Dolce è il sapor della vendetta. A dimostrare la veridicità dell’affermazione spesso ripetuta è uno studio pubblicato su Journal of Personality and Social Psychology, secondo cui ci si sente meglio dopo aver fatto un’azione contro chi ci ha ferito.

La ricerca, dell’Università del Kentucky, è il frutto di più esperimenti
Nel primo sono state prese in esame 156 persone, a cui è stato chiesto di scrivere un componimento su argomenti di carattere personale. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: in uno i ricercatori hanno voluto partecipare criticando pesantemente lo scritto di tutti coloro che vi erano stati inseriti. Poi è stata data ai partecipanti la possibilità di esprimere l’aggressività, con spilli appuntiti su una bambola voodoo virtuale mentre immaginavano che vi fosse la persona che aveva criticato il componimento. Non solo il gesto è apparso migliorare l’umore, ma vi era un momento in cui lo stato d’animo di chi si ‘vendicava’ era indistinguibile da quello delle persone che avevano ricevuto commenti positivi.

Per capire i motivi alla base dell’aggressività i ricercatori hanno condotto un altro studio, su 154 persone. A tutte è stata data una pillola placebo, ma ad alcune è stato detto che aveva un effetto collaterale, cioè quello di non poter far cambiare loro umore. Dopo un gioco al pc nel quale un gruppo di persone è stato deliberatamente escluso dagli altri giocatori, è stata data loro la possibilità di ‘vendicarsi’. Coloro che erano stati trattati ingiustamente nel gioco hanno scelto di infliggere dei suoni più forti nelle cuffie a chi li aveva respinti, tranne chi si era convinto che la pillola placebo portasse a non cambiare umore. Esistono però secondo gli studiosi altri modi per curare ‘ferite’ provocate dall’esclusione sociale, come la meditazione e l’esercizio, con minori ‘effetti collaterali’.

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