
Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività è noto soprattutto quando riguarda i bambini, ma spesso continua ad affliggere per l’intero ciclo della vita chi ne è colpito. Secondo studi epidemiologici internazionali, infatti, l’ADHD colpisce tra il 3% ed il 4,5% della popolazione adulta, in Italia almeno due milioni di persone maggiorenni. “L’aumento più nitido tra le ragazze è stata una sorpresa, in primo luogo perche’ l’ADHD è di solito diagnosticata maggiormente tra i maschi”, ha detto Cleary. Per valutare i cambiamenti nei modelli di diagnosi nel corso del tempo, Cleary e l’altro co-autore dello studio Kevin Collins del Mathematic Policy Research, hanno analizzato i dati raccolti su oltre 190 mila bambini. Lo studio mostra anche che se le diagnosi tra i piccoli bianchi costituiscono ancora la maggior parte dei casi, i tassi sono saliti molto di più per i neri e gli ispanici, con un aumento rispettivamente del 58% e dell’83%. A questo proposito, il dottor Timothy Wilens, capo di psichiatria infantile e adolescenziale presso il Massachusetts General Hospital e alla Harvard Medical School, ha sollevato la preoccupazione che i bambini provenienti dalle minoranze possono essere stati sottodiagnosticati in passato
