Un nuovo vaccino per il tumore al seno triplo negativo: intervista al Dr. Hua Wang (Harvard)

Il tumore al seno triplo negativo non risponde alle immunoterapie esistenti. I ricercatori dell’Harvard’s Wyss Institute hanno sviluppato un vaccino, basato sui bio-materiali, che combina la capacità di uccidere le cellule tumorali della chemioterapia con gli effetti a lungo termine dell’immunoterapia. Uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications mostra che questa terapia in situ è efficace nel trattamento del tumore e nella prevenzione di recidive nei modelli di topo della malattia.

In attesa dei risultati degli studi clinici, abbiamo parlato del nuovo approccio terapeutico con il Dr Hua Wang, primo autore dello studio, che è stato Technology Development Fellow presso l’Harvard’s Wyss Institute for Biologically Inspired Engineering ed è attualmente Assistant Professor presso il Dipartimento di Scienza dei Materiali e Ingegneria dell’Università dell’Illinois.

Dr Wang, cos’è un vaccino contro il cancro?

Un vaccino contro il cancro è costituito di antigeni tumorali e/o adiuvanti e facilita la presentazione degli antigeni tumorali da parte delle cellule deputate a questo compito, come le cellule dendritiche, quindi anche la conseguente generazione di cellule T antigene-specifiche, tra cui i linfociti T CD8 +. I T CD8 + specifici per il tumore possono a questo punto trovare e uccidere le cellule tumorali (in questo caso si parla di vaccino antitumorale terapeutico) o prevenire l’insorgenza di tumori (vaccino antitumorale profilattico).

Potrebbe spiegare perché era importante mettere a punto un vaccino per il carcinoma mammario triplo negativo?

Il carcinoma mammario triplo negativo è un tipo di tumore solido aggressivo con un microambiente tumorale immunosoppressivo. Le donne affette da questo cancro hanno un tasso di sopravvivenza molto più basso rispetto a quello riportato con altri tipi di tumore al seno. Le uniche opzioni di trattamento per le pazienti sono la chemioterapia e la radio terapia, poiché le attuali immunoterapie, come i blocchi dei checkpoint immunitari e le terapie con cellule T, non riescono a generare risposte immunitarie antitumorali efficaci contro i tumori al seno tripli negativi.

Parliamo in particolare del vostro vaccino. Come funziona?

Il nostro è un vaccino contro in situ basato su biomateriali e ha due funzioni principali: rilascia lentamente un farmaco chemioterapico per indurre la morte delle cellule tumorali e generare antigeni dalle cellule tumorali morenti; allo stesso tempo rilascia anche, sempre gradualmente, una chemochina chiamata GM-CSF per reclutare un gran numero di cellule dendritiche che assorbono e presentano gli antigeni tumorali generati. Si generano così molte cellule T CD8 + e CD4 + specifiche per il tumore.

Quali sono stati gli ostacoli principali che avete dovuto superare per mettere a punto questo farmaco?

La prima sfida è stata identificare e sviluppare antigeni specifici per il cancro al seno triplo negativo. In genere ciò comporta l’analisi del Dna/ Rna delle cellule tumorali, la previsione di epitopi, la sintesi di un ampio pool di peptidi e l’identificazione di potenziali neoantigeni che possono indurre la proliferazione di cellule T specifiche per il tumore. L’intero processo è costoso e richiede tempo, con un tasso di successo molto basso. Noi siamo riusciti ad aggirare tutti questi ostacoli usando una bassa dose di farmaco chemioterapico per uccidere una frazione di cellule tumorali, dalla cui morte si generano antigeni in situ, quindi non serve identificare l’antigene.

La difficoltà sta anche nel riuscire a generare un numero di cellule T specifiche sufficienti e indurre una risposta immunitaria robusta. Il nostro biomateriale, che rilascia lentamente le chemochine permette il reclutamento di un numero elevato di cellule dendritiche per sfruttare appieno gli antigeni tumorali generati e attivare un gran numero di cellule T CD8 +.

Qual è la sua efficacia nei modelli murini della malattia?

Usando diversi modelli di topo di cancro al seno triplo negativo abbiamo dimostrato l’efficacia del nostro prodotto contro il cancro e nella prevenzione delle recidive dopo la resezione chirurgica del tumore, con una sopravvivenza libera da metastasi del 100%.

Cosa resta da fare prima che il vaccino sia disponibile per le pazienti?

Prima di tutto dobbiamo ottimizzare il nostro sistema nei modelli pre-clinici. Non vediamo l’ora di passare a una sperimentazione clinica, con l’ambizioso obiettivo di sradicare il cancro al seno triplo negativo mitigando i potenziali effetti collaterali dei trattamenti.

 

Credit immagine e video: Wyss Institute at Harvard University

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