Tumori gastrointestinali: chirurgia mininvasiva ancora poco utilizzata negli ospedali USA

(Reuters Health) –  Per le neoplasie gastrointestinali (GI) la chirurgia mininvasiva è ancora poco utilizzata negli ospedali degli Stati Uniti,  nonostante  siano stati riscontrati alcuni importanti vantaggi per i pazienti. Uno studio condotto dal Baylor College of Medicine di Houston ha fatto il punto su questo aspetto.

Lo studio
Meredith C. Mason e colleghi , per indagare sulla misura in cui la chirurgia mininvasiva viene utilizzata per il trattamento dei tumori GI, ha analizzato i dati del National Cancer Data Base, il registro con informazioni provenienti da più di 1.500 strutture sanitarie accreditate per i servizi per il cancro. Gli ospedali dove si impiegano con maggiore frequenza le tecniche mininvasive  “sembrano guidare i pazienti attraverso il periodo postoperatorio in modo più efficiente e i pazienti trattati in questi ospedali sono in grado di avviare prima i trattamenti postoperatori per il cancro, come la chemioterapia “, osserva Mason. Lo studio, retrospettivo e di coorte, ha coinvolto più di 137.000 pazienti sottoposti a resezione chirurgica per cancro esofageo, gastrico, pancreatico, epatobiliare, colon o rettale, nel periodo compreso tra il 2010 e il 2013. I ricercatori hanno calcolato i tassi di impiego delle tecniche mininvasive specifici per malattia, a livello ospedaliero, e la sua relazione con gli esiti perioperatori.

Le evidenze
Prima di tutto si è visto che l’uso della chirurgia mininvasiva per tutti i tumori, GI inclusi, nello studio è aumentato notevolmente dal 2010 al 2013, passando da un incremento del 42% per il cancro al colon, fino a quello del 68% per il cancro rettale. Nonostante questa tendenza, gran parte degli ospedali usa poco l’approccio minivasivo per la maggior parte dei tipi di malignità GI, usando questo genere d’intervento in non più del 30% dei casi.

A ulteriore vantaggio delle tecniche minivasive, un’analisi dei risultati perioperatori ha evidenziato che il numero mediano dei linfonodi esaminati era significativamente maggiore e la durata media del ricovero in ospedale, era significativamente più breve (p <0,001 per tutti i tipi di cancro per entrambi i risultati). Inoltre i tassi più elevati di utilizzo di MIS sono stati associati ad una transizione più veloce dopo l’intervento chirurgico verso la fase di ricezione della chemioterapia adiuvante per alcuni tipi di cancro: E ancora, si è visto che il tempo mediano nel trattamento adiuvante è significativamente diminuito nei casi relativi ai tumori gastrici e del colon (52 giorni vs 48 giorni per il cancro gastrico, p = 0.025; 46 vs 43 giorni per il colon, p <0.001). Inoltre, nei pazienti affetti da tumore gastrico, ogni incremento del 10% nell’utilizzo di MIS  è stato associato con 3,3 giorni in meno di chemioterapia adiuvante

Fonte: Ann Surg 2017

Joan Stephenson

(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)

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