
Lo studio
Per lo studio, Wang e colleghi hanno esaminato in modo retrospettivo i dati raccolti da 303 pazienti con 310 tumori cutanei delle cellule squamose primari, di cui 172 riguardavano la porzione rosa delle labbra e 138 la zona cutanea circostante. L’età media alla diagnosi era di 68 anni. Recidive a livello locale sarebbero state evidenziate nel 6,4% della porzione vermiglia delle labbra e nel 2,9% di quella cutanea. Le metastasi linfonodali, inoltre, si sarebbero verificate rispettivamente nel 7,6% e nell1,5% e la morte per tumore ci sarebbe stata nel 3,5% tra chi aveva un tumore che interessava il vermiglio e nel 2,9% tra cui aveva un tumore nella zona cutanea delle labbra. Per la morte per tutte le cause, invece, i tassi erano di 26,7% e 29%, rispettivamente. La differenza sarebbe stata statisticamente significativa, dunque, per le metastasi linfonodali sul vermiglio, con un rischio maggiore di cinque volte. E dal momento che il carcinoma cutaneo a cellule squamose del labbro cutaneo “ha un rischio di metastasi linfonodali simile a quello dei carcinomi cutanei a cellule squamose generali, il coinvolgimento del vermiglio sarebbe responsabile dell’aumento del rischio associato a questa forma tumorale delle labbra”, hanno sottolineato gli autori. “Data la differenza di cinque volte sul rischio da noi identificata, le persone con carcinoma cutaneo a cellule squamose a livello del vermiglio potrebbero trarre benefici da immagini precedenti per la stadiazione e il trattamento”, ha concluso Wang.
Fonte: JAMA Dermatology
di David Douglas
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)
