
Lo studio
Il team di Hojman ha esaminato l’effetto di alcuni campioni di siero raccolti nelle donne sane e in quelle affette da cancro prima e dopo l’esercizio influenzassero lo sviluppo di cellule responsabili del tumore al seno e quale fossero i meccanismi coinvolti. I campioni sono stati sperimentati sia su cellule tumorali in vitro, sia su topi cui erano stati impiantati tumori al seno umani. I ricercatori hanno scoperto che i campioni di siero raccolti dopo l’esercizio riducevano la capacità delle cellule tumorali di crescere in provetta o nei topi. Solo il 45% dei topi con tumori immersi nel siero post-esercizio hanno sviluppato tumori, rispetto al 90% di quelli con tumori non esposti al siero dopo l’esercizio o esposti a quello pre-esercizio. Alla radice dell’attività antitumorale ci sarebbe un aumento di epinefrina e norepinefrina che si verifica con un esercizio moderatamente intenso, e hanno osservato che questa agirebbe su una via molecolare nota come “Hippo” che, tra le altre cose, contribuisce a bloccare lo sviluppo del tumore. Questo effetto è stato innescato solo con i campioni di siero prelevati dopo 15 minuti di esercizio a intensità da moderata a elevata e non era collegato a peso, glicemia o risposte immunitarie del donatore di siero. “Nel nostro studio, abbiamo scoperto che le pazienti con tumore al seno sottoposte a chemioterapia adiuvante erano capaci di eseguire l’esercizio richiesto, quindi è possibile che i soggetti affetti da tumore si allenino come proponiamo – Hojman – Il meccanismo che abbiamo individuato di una regolazione guidata dall’epinefrina della via molecolare “Hippo” durante l’esercizio potrebbe sicuramente funzionare nel medesimo modo anche in altri tipi di cancro”.
FONTE: Cancer Research 2017.
Will Boggs MD
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
