
I ricercatori hanno preso in considerazione 1.039 pazienti, da 14 centri cinesi, con tumore dello stomaco di stadio T2, T3 o T4a senza metastasi a distanza o linfonodi, dividendoli tra chi si sottoponeva a gastrectomia distale laparoscopica e chi subiva un intervento di gastrectomia aperta con linfoadenectomia D2.
I tassi di sopravvivenza globale a cinque anni erano del 72,6% con la gastrectomia distale laparoscopica, contro il 76,3% con la gastrectomia distale a cielo aperto, una differenza non statisticamente significativa.
Gli esiti di sopravvivenza globale a cinque anni si sono basati sui dati raccolti da 481 pazienti del gruppo che si era sottoposto a gastrectomia distale laparoscopica e 477 pazienti del gruppo operato con l’intervento tradizionale. Il periodo medio di follow-up è stato di 71 mesi.
Anche se tutti i pazienti avevano una diagnosi di tumore in stadio T2 o superiore, il 23,9% delle persone in studio sono state riclassificate come T1 nel corso della sperimentazione. I tassi di sopravvivenza complessiva a 5 anni erano più alti tra le persone nello stadio T1, in entrambi i gruppi, con il 90% tra chi si sottoponeva a gastrectomia distale laparoscopica e l’88,5% tra chi si sottoponeva all’intervento tradizionale. La sopravvivenza globale a cinque anni, invece, diminuiva tra chi era in stadio T2, 79,1% e 84,5%, rispettivamente, e con tumore in stadio T3, 58,6% e 59,5%.
“Il nostro lavoro è la prima evidenza dell’uso della gastrectomia distale laparoscopica per il tumore dello stomaco localmente avanzato”, ha spiegato Li, secondo il quale, però, “questo studio è stato condotto su una popolazione cinese, per cui bisogna aspettare eventuali conferme su popolazioni diverse e specialmente per i pazienti che necessitano di gastrectomia totale”.
Fonte: JAMA Surgery
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
