Tumore della pelle: pembrolizumab efficace in forma rara causata da un virus

Melanoma 3(Reuters Health) -L’anticorpo monoclonale Pembrolizumab, che agisce sul recettore delle cellule PD-1 ed è utilizzato contro alcuni casi di melanoma e di forme metastatiche che colpiscono il polmone, potrebbe essere efficace anche contro una rara forma tumorale che colpisce la pelle ed è causata da un virus. A dimostrarlo è stato uno studio clinico di fase 2 i cui risultati, pubblicati sul New England Journal of Medicine, sono stati presentati ieri nel corso dell’incontro annuale dell’American Association for Cancer Research a New Orleans.“Abbiamo avuto una progressione media di sopravvivenza di nove mesi rispetto ai tre mesi riportati con la chemioterapia”, ha dichiarato Suzanne Topalian, direttore associato al Johns Hopkins’ Bloomberg-Kimmel Institute for Cancer Immunotherapy di Baltimora, nel Maryland. “La quota di risposta alla chemioterapia convenzionale è di circa il 50%, ma molti pazienti hanno ricadute dopo pochi mesi. E se ci sono delle risposte alla chemioterapia, queste sono estremamente rare”, ha precisato la coautrice dello studio.

Lo studio
La ricerca ha coinvolto 25 persone con carcinoma a cellule di Merkel in fase avanzata. In 14 pazienti si è avuta un sostanziale miglioramento, compresi quattro che hanno avuto una completa remissione della malattia. Inoltre, dopo un follow-up medio di 33 settimane, 12 pazienti su 14 continuavano a rispondere alla terapia. I pazienti coinvolti avevano un’età compresa tra 57 e 91 anni, con una forma recidivante o metastatica del tumore e molti non avevano ricevuto ancora un trattamento farmacologico, mentre tutti si erano sottoposti a un intervento chirurgico o radioterapico. Il carcinoma a cellule di Merkel è molto raro; viene diagnosticato, negli USA, in circa duemila persone l’anno. Circa l’80% dei casi sono dovuti a un poliomavirus. L’anticorpo monoclonale pembrolizumab sembra essere efficace per la sua capacità di riattivare il sistema che inibisce la morte cellulare programmata. La terapia prevede una somministrazione endovena ogni tre settimane e il costo si aggira sui diecimila dollari al mese, circa 8.800 euro.

Il fatto di essere dovuto al virus o meno conterebbe poco per l’efficacia del farmaco. Tra i 16 casi dovuti al virus, dei 25 totali, 10 hanno risposto a pembrolizumab, il 62,5%; mentre tra i restanti nove casi di carcinoma non collegati al virus, hanno risposto in quattro alla terapia, il 44,4%. Il 77% dei pazienti ha sofferto di effetti collaterali, principalmente spossatezza e anomalie nelle analisi di laboratorio. In quattro pazienti la tossicità del farmaco ha invece provocato effetti importanti, compreso un caso di miocardite.

“Desta sempre qualche sorpresa scoprire che un diverso tipo di tumore risponde a una terapia che non era stata ancora testata – ha dichiarato Topalian – specialmente nel carcinoma a cellule di Merkel, in cui diversi tipi di trattamenti sono stati provati, ma nessuno è risultato efficace”.

Fonte: N Engl J Med 2016

Gene Emery

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Sciences)

Post correlati

Lascia un commento



SICS Srl | Partita IVA: 07639150965

Sede legale: Via Giacomo Peroni, 400 - 00131 Roma
Sede operativa: Via della Stelletta, 23 - 00186 Roma

Popular Science Italia © 2024