
Questo è quanto emerge da un incontro dell’Associazione Italiana Oncologia Toracica (Aiot) per presentare la conferenza Immunotherapy and cancer, reality and hopes, che si terrà domani a Napoli. “L’immunoterapia è la nuova frontiera e ha dimostrato di offrire benefici a lungo termine indipendentemente da mutazioni genetiche. Sta evidenziando risultati rilevanti sia nella forma metastatica non a piccole cellule squamosa che nell’adenocarcinoma, in particolare in pazienti già trattati”, spiega Cesare Gridelli, Presidente Aiot. “L’immunoterapia aumenta la sopravvivenza globale di circa tre mesi rispetto alla chemio e, soprattutto, possiamo parlare di pazienti vivi a 3 anni”, sottolinea Filippo de Marinis, Past President Aiot. “Con la chemio la sopravvivenza in fase avanzata non supera i 10 mesi”.
“L’uso compassionevole prevede che nivolumab possa essere utilizzato in pazienti con malattia avanzata già trattati con chemioterapia- aggiunge – sono in corso sperimentazioni sia su persone non pretrattate, che in fase post-operatoria. Ci stiamo avvicinando alla concreta possibilità di abbandonare la chemio nel tumore del polmone”. Nivolumab è stato approvato dall’Ema nel melanoma avanzato e lo scorso 22 maggio il Comitato per i medicinali per uso umano ha espresso parere favorevole raccomandando l’approvazione nel tumore del polmone non a piccole cellule squamoso localmente avanzato o metastatico precedentemente trattato con chemioterapia.
