
La scoperta
I geni implicati si chiamano MYB e QKI: il primo è coinvolto nella sviluppo mentre il secondo al contrario è un gene che frena il tumore. La fusione di questi due geni ha come conseguenza l’attivazione del primo e lo spegnimento dell’altro gene che invece ha una funzione protettiva contro la malattia. Per il Meyer, lo studio è stato condotto dal dottor Mirko Scagnet, neurochirurgo dell’equipe guidata dal dottor Lorenzo Genitori, e dalla dottoressa Anna Maria Buccoliero, responsabile dell’Anatomia Patologica, unici italiani coinvolti nel progetto. L’ospedale pediatrico fiorentino, centro di riferimento a livello nazionale ed europeo, ha contribuito allo studio con una casistica significativa. La ricerca promette di rivoluzionare l’approccio diagnostico e terapeutico di questa patologia. Conoscere le basi molecolari e l’origine di questa neoplasia, apre infatti nuove ed entusiasmanti prospettive nella diagnostica e conseguentemente nel trattamento di questo tumore cosi’ diverso sul piano molecolare rispetto a tutti gli altri gliomi.
