
Lo studio
Lo studio presentato all’ASCO ha incluso oltre 1.200 donne sotto i 50 anni che hanno ricevuto diagnosi di tumore al seno non metastatico prima del 2008: la maggior parte (57%) presentava un canco ER-positivo. Nel complesso, 333 donne sono rimaste incinte e ognuna di queste è stata abbinata a tre donne con tumore simile che non era in gravidanza. Dopo circa 10 anni di follow up, non vi era alcuna differenza significativa nel ritorno del cancro tra le donne che avevano avuto un figlio e quelle che non l’hanno avuto. “I nostri risultati confermano che un gravidanza dopo il tumore al seno non va scoraggiata anche nel caso di cancro ER-positivo – ha commentato Matteo Lambertini dell’Istituto Jules Bordet di Bruxelles – Nelle donne con tumori ER-positivi non c’era differenza nella sopravvivenza globale. Nelle donne i cui tumori non erano stati alimentati dagli estrogeni, quelle che hanno avuto una gravidanza hanno presentato una probabilitĂ di morte del 42% minore rispetto a quelle che erano incinte, suggerendo che la gravidanza può essere effettivamente protettiva contro le recidive”. Secondo i ricercatori, saranno necessarie ulteriori ricerche per capire gli effetti della gravidanza nelle donne con tumore al seno HER2-positivo, ovvero quei tumori che sono piĂą aggressivi, o nelle donne che ereditano mutazioni per i geni BRCA.
Fonte: ASCO 2017
Julie Steenhuysen
(Versione italiana Quotidiano SanitĂ /Popular Science)
