(Reuters Health) – L’espressione delle ERRB2/hER2 e ESRI, rivelate dal sequenziamento dell’RNA, costituisce un predittore della risposta del tumore al seno in stadio precoce alla terapia neoadiuvante anti-HER2. Ad affermarlo è un’analisi dello studio NeoALTTO pubblicata da JAMA. Secondo questo studio, i trattamenti anti-HER2 con terapia neoadiuvante hanno dimostrato la loro efficacia nelle donne con tumore al seno HER2-positivo, anche se con una certa variabilitĂ tra le pazienti.
L’analisi
Il team guidato da Christos Sotiriou, della UniversitĂ© Libre di Bruxelles, ha studiato come la firma genetica dell’RNA, dovuta al suo sequenziamento, come predittore dell’efficacia degli agenti anti-HER2 in un’analisi secondaria di 254 donne su 455 che hanno partecipato allo studio NeoALLTO. I campioni sono stati suddivisi in tre gruppi: il 45% aveva un’alta espressione ERBB2/HER2 e una bassa espressione ESR1; il 35%  presentava alta espressione per ERBB2/HER2 e alta ESR1; il 20%, infine,aveva bassa espressione di ERBB2/HER2. La maggior parte delle risposte complete (PCR) sono state osservate nelle donne del primo gruppo, quelle con alta espressione ERBB2/HER2 e bassa espressione ESR1. Nel complesso il 47% di queste donne ha avuto una PCR, rispetto al 32% delle donne con alta ERBB2/HER2 e alta ESR1, e solo al 9% di quelle del gruppo con bassa ERBB2/HER2. “I risultati di questo sotto-analisi supportano l’esistenza di una significativa eterogeneitĂ molecolare tra tumori al seno HER2-positivo e l’influenza sia degli estrogeni, siadel microambiente tumorale nella risposta alle terapie anti-HER2. Gli studi futuri dovrebbero tenere in considerazione questa evidenza e capire in che modo questi fattori possano essere utilizzati per individuare il trattamento delle pazienti con malattia HER2-positivo”, ha concluso Sotiriou.
Fonte: JAMA Oncology
Autore: Reuters Staff
(Versione italiana Quotidiano SanitĂ /Popular Science)