Tumore al polmone avanzato positivo per la fusione di RET: arriva pralsetinib

La Commissione Europea ha concesso l’approvazione condizionata per pralsetinib (Gavreto) di Roche in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) in stadio avanzato positivo per la fusione del gene REarranged during Transfection (RET) non precedentemente trattati con un inibitore di RET.

Pralsetinib rappresenta il primo e unico trattamento target approvato nell’Unione Europea per il trattamento di prima linea dei pazienti con NSCLC avanzato positivo per la fusione del gene RET.

“Con l’approvazione di pralsetinib da parte della Commissione Europea, i pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule positivo alla fusione di RET potranno avere a disposizione la prima terapia target autorizzata in Europa per il trattamento di prima linea di questa tipologia di tumore polmonare – dice Filippo de Marinis, Direttore della Divisione di Oncologia Toracica dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano – Assume pertanto sempre più importanza la necessità di poter effettuare già alla diagnosi una profilazione genomica completa, per indirizzare i pazienti, spesso giovani e non fumatori, verso il trattamento di prima linea più appropriato per il carcinoma polmonare RET-positivo”.

Lo studio ARROW
L’approvazione europea si basa sui risultati dello studio ARROW di fase I/II attualmente in corso, in cui pralsetinib ha mostrato una risposta duratura, nei pazienti con NSCLC avanzato positivo alla fusione di RET.

Nei 75 pazienti naïve al trattamento, pralseltinib ha mostrato una percentuale di risposta obiettiva (ORR) pari al 72.0% (95% CI: 60.4%, 81.8%), e la durata mediana della risposta (DOR) non è stata raggiunta (NR) (95% CI: 9.0 mesi, NR).

Nei 136 pazienti precedentemente trattati con chemioterapia a base di platino, pralsetinib ha mostrato una ORR del 58.8% (95% CI: 50.1%, 67.2%), con una durata mediana della risposta (DOR) di 22.3 mesi (95% CI: 15.1 mesi, NR).

Pralsetinib è stato inoltre generalmente ben tollerato, con una bassa percentuale di interruzione definitive del trattamento; gli eventi avversi più comuni di grado 3-4 sono stati neutropenia (riportata nel 20.1% dei pazienti), anemia (17.6%) e ipertensione (16.1%).

Il NSCLC positivo alla fusione di RET colpisce ogni anno circa 37.500 persone in tutto il mondo ed è diagnosticato spesso in pazienti più giovani rispetto all’età media delle persone che ricevono diagnosi di tumore al polmone, e in persone senza una forte abitudine al fumo.

Oltre al NSCLC, le alterazioni RET sono anche driver oncogenici per altre tipologie di tumore, come i tumori tiroidei. Pralsetinib ha dimostrato di agire in diversi tipi di tumori solidi, un dato che indica un potenziale d’azione agnostico, ossia indipendente dal tipo di tumore.

La Food and Drug Administration ha approvato pralsetinib per il trattamento di pazienti adulti con NSCLC metastatico RET-positivo, e per il trattamento di pazienti adulti e pediatrici di età pari o superiore a 12 anni che presentano tumori della tiroide avanzati positivi per alterazioni di RET. La molecola è stata anche approvata in Canada, Cina continentale e Svizzera. Nell’Unione Europea, è prevista la presentazione della domanda per i carcinomi tiroidei positivi alla fusione di RET e midollari della tiroide con mutazione di RET. Le domande di registrazione per queste indicazioni sono in corso in diversi Paesi.

 

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