
La premessa
L’Oms raccomanda di escludere che la tubercolosi sia attiva in chi convive con l’Hiv (per assenza di tosse, perdita di peso, sudorazione notturna o febbre) prima che sia sottoposto a un trattamento preventivo per la malattia.“La scoperta più importante dello studio è che l’algoritmo clinico dei quattro sintomi raccomandato dall’Oms per escludere la tubercolosi attiva nelle persone affette da Hiv continua a essere uno strumento valido per fornire un trattamento preventivo alla tubercolosi in contesti con risorse limitate”, sottolinea Haileyesus Getahun dell’Oms di Ginevra, autore principale dello studio.
La metanalisi
Getahun e colleghi hanno selezionatonella letteratura tra il 2011 e il 2018 gli studi pubblicati dopo che l’Oms aveva emesso le raccomandazioni sullo screening della tubercolosi a partire da quattro sintomi. Il team ha incluso studi con raccolta di campioni come espettorato, sangue, urina o l’aspirazione linfonodale da persone con Hiv indipendentemente dai loro sintomi, esclusi gli studi caso-controllo.
Gli autori hanno valutato la sensibilità e la specificità dello screening nelle persone che vivono con l’Hiv in base allo stato della loro terapia antiretrovirale (Art) e l’eventuale effettuazione di radiografie del torace. Quasi tutte le 15.427 persone nei 21 studi che hanno esaminato erano adulte, e tra queste, 1.559 avevano tubercolosi attiva. Gli autori hanno incluso 18 di questi studi nella metanalisi. Sette includevano dati provenienti da persone che avevano ricevuto Art.
I risultati
La sensibilità del gruppo alla regola di screening dei quattro sintomi era significativamente più bassa per le 4.640 persone in terapia antiretrovirale rispetto alle 8.664 naive della Art (51,0% vs 89,4%). È vero il contrario per la specificità aggregata (70,7%, rispetto al 28,1%).
Sulla base dei dati di 646 persone in due studi, l’eventuale anormalità della radiografia del torace nelle persone con Art ha aumentato la sensibilità dal 52,2% all’84,6%, ma ha diminuito la specificità dal 55,5% al 29,8%.
L’Oms raccomanda a tutti coloro che hanno l’Hiv di iniziare l’Art entro sette giorni dalla diagnosi, eccetto quando ci sono particolari indicazioni per ritardare il trattamento, ricordano gli autori. “Questa politica è ampiamente adottata e si prevede che si tradurrà in una riduzione del numero di persone con Hiv nei servizi sanitari che sono Art naive”, concludono gli autori.
Fonte: Lancet HIV 2018
Lorraine L. Janeczko
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
