
Lo studio
Per lo studio, i ricercatori hanno esaminato i dati di 8.701 persone che erano sul luogo dell’attacco e non soffrivano in precedenza di asma, diabete o malattie cardiache e polmonari. Tutte queste persone facevano parte dei 71.431 individui inclusi nel World Trade Center Health Regostry. Si tratta delle persone più esposte all’aria contaminata: 7.503 operai dell’area, 249 soccorritori, 131 residenti e 818 persone che si trovavano nelle strade circostanti. Complessivamente, il 41% sarebbe stata soggetta ad un’esposizione intensa alla nuvola di polveri, il 10% avrebbe avuto una singola lesione, il 2% due lesioni e l’1% tre o più. Dopo 11 anni di follow-up, 92 persone avrebbero sviluppato malattie cardiache, 327 sarebbero state diagnosticate con diabete, 308 avrebbero avuto una diagnosi di asma e 297 avrebbero sviluppato malattie polmonari, esclusi i tumori. Quando le persone avevano lesioni multiple, come fratture, danni cerebrali o distorsioni, il loro rischio di avere dolore toracico o un infarto era superiore rispetto a chi aveva subito una sola lesione. L’esposizione a polvere e detriti, invece, insieme a stress post-traumatico e all’essere un soccorritore, così come l’essere un fumatore, sarebbero associati a un rischio più elevato di malattie polmonari, esclusi tumori e asma. Mentre l’esposizione alle sole polveri non sarebbe associata a un aumento del rischio di asma. “L’attacco al World Trade Center è stato un disastro senza precedenti anche per le persone addestrate – ha dichiarato Iris Udasin, direttore dell’Environmental and Occupational Health Sciences Institute alla Rutgers University, in New Jersey -. Una cosa che abbiamo imparato è che le persone senza un adeguate formazione e attrezzature non dovrebbero accorrere sui luoghi dei disastri”.
Fonte: Injury Epidemiology
di Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)
