
“In qualsiasi momento, il rumore proveniente dalla zona di faglia ricreata in laboratorio fornisce delle informazioni quantitative sul momento in cui la faglia scorrerà”, spiega il coordinatore della ricerca, Paul Johnson. “La novità del nostro lavoro è l’impiego dell’apprendimento automatico (machine learning) per scoprire e comprendere una nuova fisica della rottura, attraverso l’analisi dei segnali acustici registrati nell’allestimento sperimentale. Credo che il futuro della fisica dei terremoti si baserà sempre di più sull’apprendimento automatico per processare grandi quantità di dati sismici grezzi. Il nostro lavoro – conclude – rappresenta un importante passo avanti in questa direzione”.
