Sub. Da otiti a raffreddore, ecco nuove linee guida per immergersi in sicurezza

(Reuters Health) – A chi è sconsigliato fare immersioni e chi dovrebbe, invece, sottoporsi a esami approfonditi prima di qualsiasi attività subacquea? Ci sono anche queste indicazioni nell’aggiornamento delle raccomandazioni agli otorinolaringoiatri e ai medici di base che valutano l’idoneità a svolgere immersioni subacquee, sia per piacere che per lavoro. Ad aggiornare i consigli è stato un team coordinato da Matt Lechner, dell’University College di Londra, nel Regno Unito. Le nuove raccomandazioni sono state pubblicate su JAMA Otolaryngology Head and Neck Surgery.

La premessa
Diverse organizzazioni hanno pubblicato linee guida sui disturbi otorinolaringoiatrici legati alle immersioni, ma dal 2007 a oggi non ci sarebbe stata alcuna revisione. Per questo, Lechner e colleghi hanno rivisto le vecchie raccomandazioni, aggiornandole e implementandole con nuovi consigli.

Le nuove raccomandazioni
I ricercatori, che trovano le linee guida precedenti ben redatte, concordano sulle controindicazioni alle immersioni, per chi ha subito una mastoidectomia, per chi soffre della malattia di Meniere attiva o di altri problemi di vertigini o ha una perforazione non cicatrizzata del timpano. Inoltre, anche se non ci sono controindicazioni per la perdita di udito, gli autori consigliano a chi ha sordità unilaterale di evitare le immersioni a causa dell’elevato rischio di perdere l’udito anche nell’orecchio sano. Gli otorinolaringoiatri, in ogni caso, dovrebbero esaminare in modo approfondito qualsiasi patologia dell’orecchio prima di dare l’idoneità a un’immersione, perché un ulteriore danno potrebbe portare a sordità. Diversi problemi otorinolaringoiatrici, poi, potrebbero influire sulla sicurezza nel fare le immersioni. Le controindicazioni comprendono la rinite virale acuta e la sinusite acuta, nonché infiammazioni croniche e granulomatose del naso. “Una cosa che il sub dovrebbe sapere è che non deve immergersi se ha il raffreddore – sottolinea Lechner – perché non può equilibrare il cambio di pressione mentre scende”. E un malinteso comune è che “i decongestionanti aiutano i subacquei a superare questo problema”. Le fratture del cranio, poi, possono aumentare il rischio di pneumocefalo durante la risalita, per questo le persone che hanno sofferto di trauma cranici dovrebbero essere esaminati in modo approfondito per capire se sono idonei. Altre controindicazioni sono la tracheotomia o la laringectomia, le infezioni del tratto respiratorio superiore e altre patologie a livello della laringe, tra cui malattie infiammatore come lupus, sarcoidosi, artrite reumatoide, sclerodermia, ma anche paralisi delle corde vocali, restringimento del tratto respiratorio superiore e reflusso laringofaringeo. Infine, le persone che hanno un tumore della testa e del collo dovrebbero posticipare le immersioni fino alla fine delle terapie, con una revisione approfondita per verificare l’idoneità alla fine del trattamento.

I commenti
“Problemi a livello otorinolaringoiatrico sono eventi che ogni sub ha dovuto affrontare almeno una volta nel corso della sua attività, quindi anche i medici di famiglia devono essere in grado di riconoscere e trattare queste condizioni”, afferma Lechner. “I medici generici ben informati e qualificati possono esaminare correttamente la maggior parte dei sub e identificare le persone che hanno bisogno di consultare uno specialista – sottolinea Petar Denoble, del Divers Alert Network un’associazione no profit di consulenza per immersioni subacquee – I medici dovrebbero tenere a mente questi consigli quando visitano un paziente”, ha concluso.

Fonte: JAMA Otolaryngology Head and Neck Surgery
di Will Boggs

(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)

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