Stenosi dell’aorta. Nuove linee guida

(Reuters Health) – Ci sono anche le procedure di sostituzione chirurgica della valvola aortica (SAVR – surgical aortic valve replacemet) e di sostituzione transcatetere della valvola aortica (TAVR – transcatheter aortic valve replacement) tra i trattamenti valutati nell’ambito delle nuove linee guida sulla stenosi aortica redatte da 11 società scientifiche americane. L’aggiornamento è stato pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology.

Le società coinvolte, che operano nell’ambito della cardiologia, della chirurgia cardiaca e interventistica e dell’imaging cardiovascolare, avrebbero evidenziato che le due procedure SAVR o TAVR sarebbero “appropriate” per la maggior parte dei pazienti con stenosi aortica sintomatica a rischio chirurgico intermedio o alto.

In totale, gli esperti hanno individuato 95 scenari clinici basati sui sintomi del paziente e sulle presentazioni cliniche, oltre a sei possibili opzioni di trattamento. Tra i fattori considerati ci sarebbero lo stato dei sintomi, la funzione ventricolare sinistra, il rischio chirurgico e la presenza di malattie concomitanti a livello delle coronarie o di altre valvole. Inoltre, gli esperti avrebbero categorizzato le possibili opzioni terapeutiche come “raramente appropriate”, “possono essere appropriate” o “appropriate”.

Nei vari scenari, le procedure TAVR e SAVR sarebbero una scelta, ma in un determinato paziente diversi fattori come il rischio chirurgico potrebbe fare la differenza. Nei pazienti con ridotta eiezione dal ventricolo sinistro, inoltre, l’intervento è generalmente considerato appropriato, a meno che la funzione sistolica non sia profondamente compromessa. Mentre SAVR o TAVR sono considerate appropriate nei pazienti asintomatici quando lo stress test identifica il pazienti come sintomatico.

Tra i pazienti sintomatici la cui sopravvivenza attesa è inferiore a un anno e il cui stato di salute generale è influenzato da malattie concomitanti, l’intervento è ancora considerato appropriato, ma può essere presa in considerazione anche la gestione medica. Mentre nei pazienti più fragili sarebbe da preferire TAVR rispetto a SAVR. Infine, gli autori sottolineano l’importanza della valutazione clinica caso per caso.

Fonte: The Journal of the American College of Cardiology
di Will Boggs

(Versione italiana Quotidiano Sanità / Popular Science)

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