Sonno: il movimento periodico degli arti influisce sull’apprendimento motorio

(Reuters Health) – Secondo uno studio pubblicato online il 27 settembre su Sleep Medicine, gli individui con movimenti periodici degli arti (PLM) durante il sonno mostrano differenze, dipendenti dal sonno, nell’apprendimento delle abilità motorie.”Anche se preliminari, i nostri risultati suggeriscono che l’apprendimento delle competenze motorie – che avviene nelle stesse regioni del cervello implicate nei disturbi periodici di movimento degli arti –  potrebbe coinvolgere queste regioni del cervello durante il sonno e produrre un beneficio terapeutico sulla qualità del sonno stesso, il quale, a sua volta, migliora il consolidamento della memoria notturna “, dice Stuart M. Fogel, dell’Università di Ottawa, principale autore dello studio.

Lo studio
Fogel e colleghi hanno esaminato nel loro studio l’eventuale relazione tra livelli significativamente elevati di PLM e l’apprendimento e il consolidamento della memoria. Hanno preso in considerazione 14 adulti con PLM, 15 adulti con sonno non disturbato e 14 adulti con un sonno disturbato intenzionalmente. Durante un compito di motor-sequence-learning (MSL), gli individui con PLM sono risultati più lenti rispetto agli altri, anche se tutti alla fine hanno imparato la sequenza motoria. Gli individui del gruppo PLM e quelli il cui sonno non era disturbato hanno mostrato miglioramenti nell’apprendimento MSL da una sessione all’altra. Questi miglioramenti risultavano ridotti se il sonno veniva interrotto da movimenti degli arti indotti nel gruppo dei 15 adulti sani di controllo, suggerendo che il sonno di buona qualità è necessario per un consolidamento ottimale della memoria. L’analisi ha rivelato una significativa correlazione tra i miglioramenti delle prestazioni del gruppo PLM sia con l’aumento del tempo totale di sonno sia con un numero ridotto di risvegli.

I commenti
“I PLM potrebbero non avere semplicemente conseguenze negative sulla qualità del sonno, ma anche sull’apprendimento”, commenta Fogel. “Questa disfunzione è specifica per la memoria procedurale e suggerisce che i PLM potrebbero costituire un marker precoce di neurodegenerazione delle regioni del cervello coinvolte e un biomarker per questi deficit specifici cognitivi. Questo studio costituisce un primo passo per esplorare l’impatto dei PLM sulla qualità del sonno e sui relativi deficit cognitivi. Sono necessarie ulteriori ricerche  maggiore per capire la base biologica di questo problema”.

Fonte: Sleep Med 2017
Will Boggs
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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