Smettere di fumare: efficacia di counseling e sigarette elettroniche

(Reuters Health) – Un nuovo studio indica che i fumatori potrebbero smettere con maggior successo quando oltre all’assistenza psicologica ricevono sigarette elettroniche rispetto al solo counseling.

A metà di uno studio durato 24 settimane, i partecipanti che hanno ricevuto counseling e sigarette elettroniche contenenti nicotina presentavano tassi di astinenza notevolmente superiori rispetto a quelli a cui è stata offerta solo assistenza psicologica, ma la differenza si è ridotta alla 24° settimana, segnalano i ricercatori su JAMA.

È stato sorprendente osservare che i partecipanti che hanno ricevuto counseling e sigarette elettroniche prive di nicotina non differivano da quelli che hanno ricevuto solo counseling alla 12° settimana, ma alla 24° settimana avevano tassi di astinenza superiori.

“È probabile che i partecipanti che hanno ricevuto sigarette elettroniche con nicotina hanno sostituito la loro dipendenza dalle sigarette tradizionali mentre ricevevano quelle elettroniche”, ha dichiarato l’autore principale dello studio, Dott. Mark Eisenberg dei reparti di cardiologia e epidemiologia clinica del Jewish General Hospital/McGill University di Montreal.

“Dopo 12 settimane, quando non ricevevano più sigarette elettroniche, la loro dipendenza da nicotina probabilmente ha portato alcuni fumatori a ricominciare a fumare le sigarette tradizionali”, ha affermato il Dott. Eisenberg.

Nello studio, i ricercatori hanno assegnato a caso gli attuali fumatori a uno di tre gruppi di trattamento per 12 settimane: solo counseling (n=121), counseling combinato a sigarette elettroniche prive di nicotina (n=127) o counseling con sigarette elettroniche contenenti nicotina (n=128).

A 12 settimane, la prevalenza puntuale di astinenza in base al ricordo dei 7 giorni precedenti e ai risultati dei test sull’anidride carbonica espirata era pari al 21,9% per il gruppo che ha ricevuto il counseling e le sigarette elettroniche con la nicotina, rispetto al 9,1% per quello che ha ricevuto solo il counseling. Tuttavia, alla 24° settimana non vi era alcuna differenza statisticamente significativa nell’astinenza tra i due gruppi (17,2% vs 9,9%).

Il quadro è apparso diverso per le sigarette elettroniche senza nicotina. Alla 12° settimana, non vi era alcuna differenza statisticamente significativa nell’astinenza basata sulla prevalenza puntuale tra counseling e sigarette elettroniche e solo counseling (17,3% vs 9,1%). Ma a 24 settimane, un numero significativamente maggiore di partecipanti hanno ottenuto l’astinenza con il counseling associato alle sigarette elettroniche rispetto al solo counseling (20,5% vs 9,9%).

Quando è iniziato lo studio, i partecipanti fumavano una media di 21 sigarette al giorno da una media di 35 anni. La maggior parte (91%) aveva cercato di smettere almeno una volta e con farmaci o terapia comportamentale (80%).

A 12 settimane, le persone che hanno ricevuto counseling e sigarette elettroniche fumavano una media di 12,6 sigarette in meno al giorno rispetto al basale, mentre i soggetti a cui è stato offerto counseling e sigarette elettroniche prive di nicotina ne fumavano una media di 10,6 in meno al giorno. Ciò confrontato con una riduzione media di 7,0 sigarette al giorno con il solo counseling.

I partecipanti hanno segnalato astinenza nella settimana precedente a 12 e 24 settimane. Tra quelli che hanno riferito di astenersi dal fumo, ciò è stato confermato dal punto di vista biochimico in 53 soggetti su 61 (87%) a 12 settimane e in 46 su 60 (77%) a 24 settimane.

Nel complesso, il 94% dei partecipanti con sigarette elettroniche contenenti nicotina e il 93% di quelli con sigarette elettroniche prive di nicotina hanno avuto eventi avversi di lieve entità. Spesso, tali eventi includevano tosse, secchezza delle fauci, cefalea, rinite e irritazione della gola.

In totale si sono verificati sette eventi avversi gravi, cinque dei quali con sigarette elettroniche. Una persona che ha ricevuto sigarette elettroniche con nicotina è stata ospedalizzata per un’esacerbazione di una broncopneumopatia ostruttiva cronica secondaria a polmonite. Un partecipante che ha ricevuto sigarette elettroniche prive di nicotina e uno che ha ricevuto solo counseling hanno avuto un infarto del miocardio.

Un limite dello studio è stata l’inattesa chiusura precoce dopo il reclutamento del 77% del campione previsto, osserva il team dello studio. È possibile che con una dimensione del campione maggiore lo studio avrebbe riscontrato differenze chiare e statisticamente significative nei tassi di cessazione con e senza sigarette elettroniche.

“Le evidenze che le sigarette elettroniche possono aiutare i fumatori a smettere di fumare si fanno sempre più forti, anche se ne servono comunque altre”, ha dichiarato la Dott.ssa Nancy Rigotti, professoressa preso la Harvard Medical School e direttrice del Tobacco Research and Treatment Center del Massachusetts General Hospital di Boston.

Anche se le sigarette elettroniche non sono innocue, sono molto meno nocive rispetto al continuare a fumare sigarette tradizionali, ha affermato la Dott.ssa Rigotti, autrice di un editoriale di accompagnamento allo studio.

“I fumatori che non sono riusciti a smettere con i farmaci o i trattamenti tradizionali dovrebbero considerare e discutere con il loro medico i rischi e benefici dell’uso delle sigarette elettroniche per smettere di fumare”, ha consigliato. “I fumatori che provano le sigarette elettroniche dovrebbero essere certi di passare totalmente a quelle per avere le migliori possibilità di successo per smettere di fumare”.

Lisa Rapaport

(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

 

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