Scoperta la più antica tomba dei principi Sciti

Arriva dallo spazio la scoperta della più antica tomba principesca degli Sciti, una popolazione nomade di origine iranica di cui si hanno i primi racconti nelle Storie di Erodoto. E’stato infatti grazie all’occhio di un satellite che l’archeologo Gino Caspari, dell’Università di Berna ha potuto condurre il proprio studio, pubblicato su Archaeological Research. Il kurgan, tipico tumulo funerario di questa popolazione, risalirebbe al IX secolo a. C. e venne edificato in quella che viene definita la “valle dei re” della Siberia. Al suo interno si potrebbe ancora conservare un prezioso tesoro fatto di gioielli e rispettivi proprietari inumati.

Seduto davanti al suo computer, il giovane ricercatore ha esaminato alcune immagini satellitari che ritraevano in alta risoluzione la valle del fiume Uyuk di Tuva, una delle repubbliche della Federazione Russa già scenario di diverse scoperte archeologiche in passato. Sul fondale di una palude è così apparsa una particolare struttura di forma circolare. Scavi successivi, condotti dall’Università di Berna in collaborazione con l’Accademia russa delle scienze e il museo dell’Ermitage a San Pietroburgo, hanno confermato che si tratta di un kurgan, che gli Sciti usavano per inumare i feretri degli aristocratici con ricchi corredi, che includevano gioielli, armi decorate, preziosi manufatti e perfino cavalli con bardature finissime.

La tomba, chiamata ‘Arzhan 0’, sarebbe stata costruita oltre un secolo prima rispetto a quella che finora era considerata la tomba principesca scita più antica, ovvero il kurgan ‘Arzhan 1’, posto 10 chilometri più a Nord-Est. Secondo Caspari, l’inaccessibilità del luogo potrebbe aver preservato ‘Arzhan 0’ dalle incursioni dei tombaroli. Inoltre, le particolari condizioni climatiche potrebbero aver ‘congelato’ il suo contenuto organico, evitandone la degradazione. “Se saremo fortunati – afferma l’archeologo – potremo trovare tappeti o sculture di legno, o perfino una mummia congelata”.

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