Scoperta la ‘custodia’ dei ricordi recenti

I ricordi degli episodi recenti vengono immagazzinati nell’ippocampo. A scoprirlo una ricerca dell’Università di San Diego, pubblicata sulla rivista Pnas, che ne ha identificato i processi cellula per cellula. Una scoperta che potrebbe avere importanti conseguenze per curare malattie come epilessia e Alzheimer.

I ricercatori hanno valutato nove pazienti con epilessia, nel cui cervello erano stati impiantati degli elettrodi per monitorare gli attacchi e dove il monitoraggio registrava l’attività di ogni neurone. I pazienti hanno dovuto memorizzare una lista di parole sullo schermo di un computer, poi ne hanno visto una seconda e più lunga, contenente le prime parole e anche altre. Gli è poi stato chiesto di identificare le parole che avevano visto precedentemente e indicare quanto bene le ricordassero.

Si è così visto che le cellule dell’ippocampo rappresentavano i ricordi delle parole nei pazienti. I ricercatori hanno quindi scoperto che le parole viste recentemente erano immagazzinate ovunque nell’ippocampo in una piccola frazione di cellule, pari al 2%, che reagiva a qualsiasi parola, e una piccola frazione di parole, circa il 3%, che produceva un forte cambiamento nell’attivare queste cellule. Quindi è solo una piccola frazione di cellule a codificare i ricordi recenti per ogni parola.

Ma gli scienziati sono convinti che il numero assoluto di cellule che codifichino i ricordi per ogni parola sia comunque grande, nell’ordine almeno di centinaia di migliaia. Perciò la perdita di una qualunque cellula ha un impatto insignificante sulla capacità di ricordare parole specifiche viste di recente. Il prossimo passo per gli studiosi sarà capire meglio come il cervello formi e rappresenti i ricordi di posti e cose di ogni giorno, quali cellule sono coinvolte e come sono colpite dalle malattie.

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