Sostenere una dieta molto stretta, povera di calorie, per alcuni giorni e poi ripeterla
periodicamente nel tempo potrebbe rallentare il decorso della malattia favorendo la riparazione delle lesioni nel sistema nervoso. A rivelarlo è uno studio pubblicato su Cell Reports e condotto da Valter Longo dell’Istituto Firc di Oncologia molecolare di Milano e dell’Università della California Meridionale. Quella usata è la dieta cosiddetta “mima-digiuno”, perché attiva nell’organismo gli stessi effetti benefici del digiuno.
Lo studio
La sclerosi multipla è una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario del paziente “impazzisce” e va a colpire le fibre nervose, “mangiandosi” la loro guaina isolante di mielina. Le fibre risultano scoperte e non riescono più a trasmettere correttamente il segnale nervoso; lesione dopo lesione, il paziente manifesta numerosi sintomi neurologici come difficoltà di movimento. Longo ha testato la dieta mima-digiuno su topi con sclerosi multipla. Sul 100% degli animali la dieta ha diminuito i sintomi della malattia mentre nel 20% dei topi ha eliminato del tutto i sintomi, rileva l’esperto. Poi Longo ha ripetuto lo studio su 18 pazienti, sottoposti per ora a 7 giorni di una dieta di 300-400 calorie al giorno, con quasi solo verdure.
“Negli uomini – spiega Longo – tale dieta ha migliorato la qualità della vita e diminuito i sintomi, ma per ora abbiamo fatto un solo ciclo di 7 giorni (seguito da una dieta mediterranea), e quindi è possibile che facendo cicli multipli di dieta (come fatto sui topi) gli effetti ‘terapeutici’ aumentino”. Longo ha anche cominciato a decifrare i meccanismi con cui la dieta mima-digiuno agisce: la dieta da un lato uccide le cellule immunitarie “impazzite” che causano le lesioni; dall’altro attiva le cellule progenitrici del sistema nervoso per generare nuova mielina che ripara le fibre.