
La premessa
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’uso della tecnica Kato-Katz per identificare le uova di schistosomias nelle feci, ma questo esame mancherebbe di accuratezza se il paziente è stato precedentemente trattato e se il carico di uova presente nelle feci è basso. Il test Helmintex sarebbe invece basato sull’interazione tra le uova del parassita e particelle in un campo magnetico.
Lo studio
I ricercatori brasiliani hanno confrontato l’efficacia del metodo promosso dall’OMS rispetto all’Helmintex e all’immunodiagnostica nella rilevazione dell’antigene schistosoma (POC-CCA) nelle urine, proposto come metodo alternativo al KK, in 580 individui che vivono in un’area di trasmissione a bassa intensità, nel nord-est del Brasile. Dai risultati sarebbe emerso che un maggior numero di campioni di feci era positivo con il metodo Helmintex rispetto al KK, rispettivamente 40,6% contro 11,9%. Il metodo POC-CCA, invece, avrebbe dato risultati positivi nel 71,6% dei campioni quando le tracce erano positive e nel 40,6% quando le tracce erano considerate negative. La maggior parte del carico di uova degli individui testati, il 70%, era inferiore a un uovo per grammo. I metodi KK e Helmintex avrebbero dato risultati concordanti nell’11,7% dei campioni positivi e nel 59,2% dei campioni negativi, mentre solo il metodo Helmintex sarebbe stato positivo nel 28,9% dei campioni. Sensibilità, specificità e accuratezza complessiva nel rilevare la presenza del parassita sarebbe stata maggiore con l’Helmintex test, del 100% per tutti e tre gli aspetti, mentre per il KK la sensibilità sarebbe stata del 29,3%, la specificità del 100% e l’accuratezza del 71,1%. Infine, per il test POC-CCA, quando i risultati erano considerati negativi, sensibilità, specificità e accuratezza sarebbero stati rispettivamente del 57,4%, 71,1% e 65,5%, e quando le tracce erano considerate positive, dell’81,9%, 35,5% e 54,4%. Rispetto agli altri test diagnostici, però, il metodo Helmintex sarebbe più laborioso e costoso e dunque non fattibile nella pratica clinica di routine, come osservato dagli stessi ricercatori brasiliani.
Fonte: PLoS Neglected Tropical Diseases
di Will Bogg
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)
