Sangue: in Italia donata una sacca ogni 10 secondi

Un esercito di persone in grado di garantire una sacca di sangue ogni 10 secondi. Questa è l’Italia, il Paese dove si registrano circa 1.800 trasfusioni al giorno tra interventi chirurgici o per malati di talassemia.

I dati
Nonostante i promettenti dati ed il fatto che il sistema italiano sia autosufficiente, hanno ricordato associazioni di volontari e istituzioni all’evento organizzato dal ministero della Salute per il World Blood Donor Day, ci sono alcuni ‘scricchiolii’ dovuti ad esempio dall’invecchiamento della popolazione che si riflette anche sui donatori. Lo scorso anno il sistema coordinato dal Centro Nazionale Sangue dell’Istituto Superiore di Sanità ha registrato oltre 3 milioni di donazioni di sangue e plasma, mentre i donatori sono stati un milione e 688mila, una cifra in calo di 40mila unità rispetto all’anno precedente e che è anche la più bassa dal 2011.

Circa il 27% del totale rientra nella fascia di età 36-45 anni, il 28% in quella 46-55, il 13% in quella 18-25 e 56-65 mentre il 18% è tra 26 e 35 anni. L’andamento degli ultimi anni vede un progressivo invecchiamento dei donatori, con un calo nelle fasce più giovani e un aumento in quelle più in là con l’età. Il Friuli Venezia Giulia è la regione con più donatori ogni mille abitanti, mentre la Calabria è quella che ne ha meno. “L’invecchiamento della popolazione – ha sottolineato il ministro Beatrice Lorenzin – porta da una parte alla diminuzione dei donatori, che oltre una certa età non possono più donare, e dall’altra all’aumento delle necessità di sangue. Occorre promuovere la cultura del dono, anche facendo scouting nelle scuole”.

Il sistema è autosufficiente, ha sottolineato il ministro, soprattutto grazie al meccanismo di scambio tra regioni, secondo cui quelle che hanno un surplus di sangue raccolto lo cedono a quelle che hanno carenze. A contribuire maggiormente sono state nel 2016 Piemonte (32%), Veneto (16%), Friuli-Venezia Giulia (13%), Lombardia (12%), Provincia autonoma (PA) di Trento (8%), Emilia-Romagna (4%), Campania, Valle d’Aosta e PA di Bolzano (circa 2% ognuna).

In occasione della giornata del donatore che si è celebrata ieri proprio in onore dello scopritore dei gruppi sanguigni, Karl Landsteiner, nato appunto il 14 giugno 1868, l’Organizzazione mondiale della sanità ha ricordato che a livello mondiale vengono raccolte 112,5 milioni di donazioni. Un numero in crescita e merito principalmente dei paesi ad alto reddito. La donazione di sangue da parte dell’1% della popolazione può soddisfare i requisiti fondamentali di una nazione, sottolinea l’Oms, ma in tutto, ad oggi, solo 57 paesi raccolgono il 100% della loro offerta di sangue da donatori di sangue volontari e non pagati come avviene in Italia.

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