
Lo studio
Per bloccare l’uscita dei linfociti T gli esperti hanno usato una tecnica chiamata ‘ablazione’ con cui hanno ”bruciato” un nervo (il nervo splenico) che da’, appunto, il comando di uscita a queste cellule immunitarie. La ricerca prende avvio dalla conoscenza che i linfociti T, vengono attivati nella milza per poi liberarsi nel sangue e migrare verso i compartimenti vascolari dei diversi organi. In questo modo, da una parte contribuiscono a causare direttamente l’aumento della pressione del sangue, dall’altra provocano i danni tipici dell’ipertensione agli organi.
Gli esperti hanno dimostrato che impedendo l’uscita dei linfociti T dalla milza tutto ciò si può prevenire. Per impedirlo, hanno interrotto il nervo splenico con un intervento di termoablazione (l’uso di alte temperature per distruggere tessuti). “Abbiamo visto – spiega Carnevale – che in questo modo l’attivazione e la liberazione di linfociti T dalla milza viene bloccata, inibendo così l’instaurarsi della condizione ipertensiva. Pensiamo che questi risultati possano aprire la strada ad applicazioni cliniche per tutti quei pazienti in cui le terapie attualmente usate si stiano rivelando inefficaci”.
