
La frequenza cardiaca è il numero di battiti del cuore al minuto (bpm). Si misura classicamente mettendo i polpastrelli sul polso e contando i battiti. Gli esperti hanno analizzato dati relativi a 46 studi in cui sono stati coinvolti in tutto 1.246.203 soggetti e registrati 78.349 decessi per varie cause di morte e 848.320 soggetti tra cui si sono verificati 25.800 decessi per cause cardiovascolari. I risultati di questa meta-analisi evidenziano che il rischio di morte per qualsiasi causa sale del 9% per ogni aumento di 10 battiti al minuto del polso e il rischio di morte per cause cardiovascolari aumenta dell’8% per ogni aumento di 10 battiti al minuto. ”Ciò non significa necessariamente che un battito accelerato a riposo sia di per sè un fattore di rischio – concludono gli autori del lavoro – quanto piuttosto che avere un polso molto accelerato a riposo è per qualche motivo un segnale di cattiva salute”.
