Pertosse: vaccinazione riduce gravità dell’infezione

(Reuters Health) – Anche se la vaccinazione contro la pertosse non sempre previene l’infezione, sarebbe comunque in grado di ridurre, nel 60% di bambini e ragazzi, la probabilità di contrarre infezioni severe e del 30% l’incidenza di effetti collaterali importanti come il vomito, un sintomo caratteristico di infezioni gravi. È la conclusione cui è giunto uno studio coordinato da Lucy McNamara, del National Center for Immunization and respiratory Diseases ai CDC americani di Atlanta. La ricerca è stata pubblicata da Clinical Infectious Disease.

Lo studio
Per lo studio, i ricercatori americani hanno esaminato dati relativi a 9.801 casi di pertosse, verificatisi tra il 2010 e il 2012 in pazienti di almeno tre mesi. Quasi quattro casi su cinque si sono verificati in pazienti con meno di 20 anni e più della metà delle infezioni aveva interessato bimbi sotto i 12 anni. “I risultati evidenziati sono molto importante perché dimostrano che anche se il vaccino contro non impedisce l’infezione, i casi che si verificano sono meno gravi – dice McNamara- Questo significa meno ricoveri e complicazioni gravi per i pazienti”.

I commenti
“Dai dati raccolti è emerso che il vaccino attuale funziona”, ribadisce Peter Hotez, della National School of Tropical Medicine al Baylor College of Medicine di Houston. “I CDC hanno infatti cambiato la versione del vaccino negli anni novanta, adottando un prodotto che ha meno effetti collaterali come la febbre, ha sottolineato l’esperto, che non era coinvolto nello studio”.Secondo Kevin Schwarts, ricercatore di Sanità Pubblica all’Università di Toronto, invece, mentre la gran parte delle ricerche precedenti si è concentrata sulla vaccinazione infantile, questo studio dimostra che anche gli adulti possono trarre vantaggio dal vaccino. “Il più grande pericolo per un adulto che contrae la pertosse è che può diffondere l’infezione a coloro che sono a rischio”, spiega Schwartz. “Anche se la protezione dei vaccini diminuisce con il tempo, il modo migliore per proteggere i neonati è assicurarsi che tutti siano vaccinati”.

Fonte: Clinical Infectious Disease

Lisa Rapaport

(Versione Quotidiano Sanità/Popular Science)

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