
Lo studio è stato condotto negli Stati Uniti, a Durham presso la Duke University. Nell’ultimo periodo è stato un susseguirsi di ricerche che hanno suggerito che il morbo di Parkinson, una malattia neurodegenerativa che porta alla morte di alcuni neuroni, abbia inizio nell’intestino: ad esempio numerosi studi hanno mostrato differenze nella flora intestinale dei pazienti; altri hanno evidenziato che recidere (per motivi medici) il nervo vago che collega intestino a cervello rende ”immuni” dalla malattia di Parkinson.
In questo nuovo lavoro su cellule umane e di topi gli esperti Usa hanno scoperto che in alcune cellule intestinali è presente l’alfasinucleina, la molecola che nel cervello dei parkinsoniani diventa malformata e forma degli accumuli dannosi. Gli esperti ipotizzano che vi sia nell’intestino un agente che rende l’alfasinucleina malformata e poi ne consente la dispersione – attraverso il nervo vago – verso il sistema nervoso, in modo molto simile a una malattia prionica (come mucca pazza). Serviranno naturalmente ulteriori studi per verificare questa ipotesi.
