
La tecnica
Per mettere a punto la seconda generazione di organoidi, il gruppo di Indianapolis ha impiegato un sistema di coltura tridimensionale, in cui le cellule staminali vengono coltivate e trattate con specifiche molecole di segnalazione come TGF, BMP, FGF e WNT, che possono riprodurre i processi chiave coinvolti nello sviluppo dell’orecchio interno umano, inclusa la formazione di oto-vescicole presenti nell’embrione. In circa due mesi queste vescicole sviluppano organoidi dell’orecchio interno dotati di epitelio sensoriale innervato. I ricercatori auspicano che questo sistema di coltura possa fornire strumenti utili per scoprire i meccanismi di sviluppo dell’orecchio interno umano, studiare le malattie genetiche dell’orecchio interno e sviluppare potenziali terapie.
Fonte: Nature Biotechnology
Reuters Staff
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
