
Lo studio
Bredella e colleghi hanno indagato il rapporto tra obesità durante l’adolescenza e struttura ossea tramite tomografia computerizzata quantitativa periferica (HR-pQCT) ad alta risoluzione, un esame che misura la densità minerale e la microarchitettura ossea in braccia e gambe. Inoltre, hanno impiegato l’assorbimetria a raggi X a doppia energia (DXA) per determinare la composizione corporea, tra cui massa magra e massa grassa viscerale. Ad oggi – lo studio è ancora in corso – hanno reclutato 23 adolescenti obesi con un’età media di 17 anni e un indice di massa corporea (IMC) medio di 44 kg/m2. Secondo Miriam Bredella, i risultati raccolti fino a questo momento mostrano che la massa magra è un predittore positivo di integrità ossea trabecolare, mentre la massa grassa totale e viscerale risultano predittori negativi di integrità ossea corticale. “Quindi, è importante aumentare la massa magra, attraverso l’esercizio fisico, e ridurre quella grassa, tramite dieta e esercizio, per proteggere le nostre ossa”, ha affermato la ricercatrice. “Vi sono diversi meccanismi per cui il grasso viscerale esercita effetti negativi sulle ossa”, ha dichiarato in un comunicato. “Il grasso viscerale secerne sostanze che promuovono l’infiammazione cronica, che a sua volta stimola la formazione di osteoclasti, le cellule che riassorbono o distruggono le ossa. Inoltre, la vitamina D, importante per la salute ossea, è solubile nel tessuto adiposo e rimane intrappolata nelle cellule di grasso”.
Fonte: RSNA 2016
Megan Brooks
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
