
Lo studio si basa su un esperimento molto curioso: i ricercatori hanno chiesto a un gruppo di individui di alloggiare per tre settimane in una stanza priva di riferimenti con l’esterno, senza finestre, senza orologi e senza Internet. Vivere insomma fuori dal tempo.
Privi di riferimenti esterni e portati dallo scorrere del tempo, i partecipanti dovevano andare a dormire negli orari stabiliti dai ricercatori, che sistematicamente ogni giorno spostavano loro lancette dell’orologio di 4 ore, esattamente come se stessero viaggiano da un Paese all’altro del mondo, con diversi fusi orari.
In questo modo il campione perdeva completamente il senso del tempo e i ricercatori potevano valutare in modo obiettivo le variazioni del metabolismo dei partecipanti allo studio a riposo nell’arco delle 24 ore. Ebbene è emerso che un individuo a riposo brucia più calorie nel tardo pomeriggio, sul far della sera e meno la mattina.
I prossimi passi saranno valutare le variazioni di appetito nell’arco delle 24 ore e in base alla durata e agli orari del sonno, concludono gli esperti. Questo genere di studio potrebbe aprire le porte a una migliore comprensione di come gestire le diverse ore del giorno per mangiare, fare sport o altro ancora, in modo vantaggioso per il proprio corpo.
