Tre scienziati hanno vinto il premio Nobel per la medicina e la fisiologia per le loro scoperte sul modo in cui il cervello crea una mappa del mondo e vi naviga. Le loro scoperte hanno individuato le cellule che le persone ed anche altri animali utilizzano per trovare la propria strada nell’ambiente circostante, e senza le quali la sopravvivenza sarebbe probabilmente impossibile. Queste conoscenze potrebbero anche costituire le basi per la comprensione di cosa succede nel morbo di Alzheimer quando il paziente perde la propria capacità di orientarsi, un sintomo molto pericoloso: le cellule per le quali questi scienziati hanno vinto il premio si trovano proprio in regioni cerebrali che vengono spesso interessate dal morbo di Alzheimer allo stadio precoce. Nei tardi anni ’60, uno di questi scienziato è stato il responsabile della scoperta di “cellule-luogo”, che si attivano solamente quando il soggetto si trova in un certo luogo e ne archivia l’informazione per la creazione di mappe: queste cellule si trovano nell’ippocampo. Una generazione più tardi sono state scoperte le “cellule-griglia”, che creano una specie di griglia mentale e si trovano vicino all’ippocampo, in una regione del cervello chiamata corteccia entorinale. Queste cellule sono comuni a molte specie, compreso l’uomo, il che suggerisce che i meccanismi per la creazione delle mappe cerebrali si sono evoluti moltissimo tempo fa, quando era in vita un antenato comune per ratti e uomini. (The Nobel Prize in Physiology or Medicine 2014, Press release 6/10)
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