Malattie: per Capecchi (Premio Nobel 2007) il futuro è sconfiggerle prima che si presentino

genomaIl futuro della medicina? Combattere le malattie prima ancora che si presentino: è l’opinione del genetista italoamericano Mario Capecchi, premio Nobel per la medicina nel 2007. “Che sia un cancro o un problema comportamentale – dice Capecchi – la medicina di oggi tenta di combattere le malattie una volta che si manifestano. Ma in futuro, con le terapie geniche, si sconfiggeranno prima ancora della comparsa”. Il ricercatore ha dovuto lasciare l’Italia da adolescente, dopo la seconda guerra mondiale. Oggi lavora all’Università dello Utah e ha ricevuto il Nobel nel 2007 per aver sviluppato il metodo per spegnere e accendere singoli geni nei topi, aprendo così le porte allo sviluppo della medicina genica. I primi risultati di questa medicina “preventiva” già si possono apprezzare nel campo delle malattie del sangue. “Ma la strada da fare, ossia la ricerca di base, è ancora molto lunga. Serviranno decenni”, precisa Capecchi.

In questo senso sarà utile la conoscenza completa del genoma umano. “Dai geni dipendono malattie che difficilmente metteremmo in relazione con il genoma – aggiunge Capecchi -. Abbiamo ad esempio scoperto che la mania ossessiva di lavarsi le mani, un disturbo del comportamento, è in realtà dovuta all’alterazione di un singolo gene”. Piccole modifiche nel comportamento dei geni possono produrre a cascata anomalie molecolari impercettibili, che si traducono a valle, anche a distanza di anni, in patologie di ogni tipo. “Capire come si struttura questa catena di eventi è l’obiettivo della medicina del futuro – conclude Capecchi -Se ci riusciremo, potremo intervenire per rimettere in ordine la catena, combattendo i problemi all’origine, e non tentando ad esempio di uccidere le cellule malate. Potremmo intervenire addirittura prima che i problemi si manifestino”.

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