
Gli aspetti indagati sono stati sostanzialmente due: il dolore percepito da ciascuno e il grado di disabilità – difficoltà nei movimenti e impedimento a svolgere le normali attività quotidiane – causato dal mal di schiena. Il trattamento osteopatico è stato eseguito per sei volte nell’arco di otto settimane e i risultati sono stati confrontati – alla 12/ma settimana – con un trattamento placebo. Per i pazienti trattati con osteopatia, che partivano – su una scala da 0 a 24 – da un grado di disabilità elevato di circa 17, i miglioramenti sono risultati sostanziali, circa del 50%; risultati analoghi anche per quanto riguarda il dolore percepito. Secondo gli autori questo studio suggerisce che l’osteopatia potrebbe rappresentare un intervento alternativo da praticare prima di procedere per altre vie più invasive come, ad esempio, la chirurgia.
