Mal di gola: dose singola ridotta di cortisone sufficiente per alleviare i sintomi

(Reuters Health) – Una singola dose ridotta di corticosteroidi sarebbe sufficiente a ridurre i sintomi del mal di gola, senza produrre gravi effetti collaterali. È la conclusione alla quale è giunto un gruppo di ricercatori coordinati da Behnam Sadeghirad, della McMaster University di Hamilton, in Ontario (Canada), che ha pubblicato una meta-analisi sul British Medical Journal. Solitamente, paracetamolo e antiinfiammatori non steroidei (FANS) rappresentano lo standard di cura per il mal di gola, mentre a volte possono essere prescritti antibiotici, anche se normalmente il mal di gola dipende da un’infezione virale. Ma i risultati del trial clinico Treatment Options without Antibiotic for Sore Throat, che avrebbero mostrato una riduzione dei sintomi a 48 ore con una singola dose di desametasone, ha spinto Sadeghirad e colleghi a rivedere gli studi pubblicati in letteratura scientifica.

La metanalisi
I ricercatori canadesi hanno preso in considerazione dieci trials clinici che includevano, complessivamente, 1.426 pazienti. Quelli trattati con una singola dose ridotta di corticosteroide, solitamente desametasone per via orale massimo 10 mg, avevano una probabilità di 2,2 volte maggiore di avere sollievo dal dolore nelle 24 ore successive al trattamento e di 1,5 volte in più di non avvertire dolore nelle 48 ore dopo. Chi assumeva corticosteroidi, inoltre, aveva un miglioramento nel dolore 4,8 ore prima, in media, e un sollievo totale dal dolore 11,1 ore prima rispetto a chi non usava corticosteroidi. Infine, su una scala del dolore da zero a dieci, chi usava cortisone aveva un miglioramento di 1,3 punti nelle 24 ore. In tre studi che riportavano eventi avversi, la maggior parte era correlata alla malattia del paziente e l’incidenza era comunque simile tra chi assumeva corticosteroidi e placebo. “Con effetti collaterali rari o assenti, l’aggiunta di una o due dosi di steroidi al trattamento del mal di gola potrebbe essere presa in considerazione per molti pazienti”, hanno scritto Sadeghirad e colleghi. “Gli effetti erano simili tra i diversi livelli di gravità, anche se coloro che soffrivano di meno avevano meno benefici”.

Fonte: British Medical Journal

Reuters Staff

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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