
I resti dell’antichissimo uccello chiamato Eoconfuciusornis, si legge nella ricerca pubblicata sulla rivista dell’Accademia nazionale delle scienze americane (Pnas), sono stati scoperti in Cina e, analizzandone le piume, i ricercatori hanno scoperto filamenti della proteina, chiamata cheratina, che riveste lo strato più esterno della pelle e negli uccelli anche il becco. Hanno scoperto inoltre le particelle che svolgono un ruolo importante nel ‘colorare’ la pelle, i melanosomi.
Resti del genere erano stati individuati in passato anche nei dinosauri, ma la loro natura è controversa perché secondo alcuni ricercatori si trattava di batteri. Grazie a una tecnica sofisticata e a un microscopio ad alta risoluzione, i ricercatori dell’Accademia Cinese della Scienze confermano adesso di avere scoperto le più antiche tracce di cheratina.
L’Eoconfuciusornis, che era grande quanto un corvo, è stato uno dei primi uccelli ad avere il becco ricoperto di cheratina e senza denti, proprio come i moderni volatili. Questo dato potrà ora aiutare ad immaginare quale fosse il colore dei dinosauri, e quindi anche il loro comportamento, habitat e fisiologia.
