Lavorare in ambienti rumorosi mette a rischio pressione e colesterolo

(Reuters Health) – I lavori rumorosi sarebbero associati a un aumento del rischio di sviluppare ipertensione e livelli elevati di colesterolo. A evidenziarlo è uno studio guidato da Elizabeth Masterson, del National Institute for Occupational Safety and Health di Cincinnati, in Ohio. I risultati della ricerca sono stati pubblicati dall’American Journal of Industrial Medicine.

La premessa
Secondo il team di ricerca, solo negli USA circa 22 milioni di lavoratori sarebbero esposti a forti rumori sul luogo di lavoro. “Se si potesse ridurre il rumore, si potrebbero prevenire oltre cinque milioni di casi di difficoltà uditive tra i lavoratori”, ha spiegato Elizabeth Masterson. E l’ipotesi è che il rumore aumenti i rischi cardiaci causando stress, che a sua volta innesca il rilascio di ormoni specifici come il cortisolo e apporta cambiamenti a livello di vasi sanguigni e frequenza cardiaca.

Lo studio
I ricercatori hanno esaminato i dati relativi a sondaggi che hanno coinvolto 22.906 adulti lavoratori, nel 2014. Un lavoratore su quattro ha segnalato l’esposizione a rumore sul luogo di lavoro nel passato, mentre il 14% ha sperimentato condizioni lavorative rumorose nell’anno precedente al sondaggio. Tra le industrie più ‘rumorose’ ci sono quela mineraria,edile e manifatturiera. Dai risultati è emerso che, nel complesso, il 12% dei partecipanti ha avuto problemi di udito, il 24% ha sofferto di ipertensione, il 28% di elevati livelli di colesterolo e il 4% ha avuto un grave problema cardiovascolare come infarto o ictus. Dopo aver considerato gli altri fattori di rischio, secondo i ricercatori il 58% dei casi di problemi uditivi, il 14% dei casi di ipertensione e il 9% dei casi di colesterolo elevato sarebbero stati attribuibili a condizioni lavorative rumorose.

Le conclusioni
In ogni caso, secondo quanto sottolineato dagli stessi autori, lo studio non avrebbe trovato un collegamento chiaro tra condizioni lavorative rumorose e malattie cardiache, infarti o ictus. Probabilmente, il fattore condizionante è da imputare al ristretto numero di persone con problemi cardiovascolari tra coloro che erano esposti a rumore sul luogo di lavoro.“Lo studio non stabilisce una relazione di causa effetto tra l’esposizione al rumore e malattia cardiaca”, sottolinea John Dement, della Duke University di Durham, nella Carolina del Nord. Secondo l’esperto, infatti, non sarebbe chiaro se l’ipertensione può essere un fattore di rischio per la perdita dell’udito o viceversa. “Penso che sia prematuro trarre conclusioni sulle implicazioni per i pazienti al di là di ciò che già sappiamo sulla prevenzione all’esposizione al rumore. E comunque sottoporsi a test di routine è fondamentale”, conclude l’esperto.

Fonte: American Journal of Industrial Medicine
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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