Lancet: prossima generazione a rischio per ambiente e clima

(Reuters Health) – Un bambino che nasce oggi rischia di subire danni multipli e permanenti alla salute a causa dei cambiamenti climatici, giacché cresce in un mondo più caldo con rischi di carenza di cibo, malattie infettive, inondazioni. È quanto ha messo a fuoco uno studio, pubblicato da Lancet, che ha visto la collaborazione di 120 esperti di 35 istituzioni tra cui l’Organizzazione mondiale della sanità, la Banca Mondiale, l’University College di Londra e la Tsinghua University in Cina.

“I bambini sono particolarmente vulnerabili ai rischi per la salute di un clima che cambia. I loro corpi e sistemi immunitari sono ancora in via di sviluppo e li rendono più sensibili alle malattie e agli inquinanti ambientali”, dice Nick Watts, che ha co-guidato lo studio.

I danni alla salute nella prima infanzia sono “persistenti e pervasivi” e hanno conseguenze per tutta la vita. “Senza un’azione immediata da parte di tutti i Paesi per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, i guadagni in termini di benessere e aspettativa di vita saranno compromessi e il cambiamento climatico arriverà a condizionare la salute di un’intera generazione”, aggiunge Watts.

L’introduzione di politiche per limitare le emissioni e limitare il riscaldamento globale porterebbero alla delineazione di uno scenario diverso. Uno scenario nel quale un bambino nato oggi vedrebbe la fine dell’uso del carbone in Gran Bretagna, ad esempio, per il suo sesto compleanno, e il mondo raggiungerebbe emissioni nette pari a zero entro i suoi 31 anni di età.

Con un percorso di “ordinaria amministrazione”, con poche azioni per limitare i cambiamenti climatici, lo studio ha dimostrato che tra temperature in aumento e gli eventi meteorologici estremi, i bambini sarebbero vulnerabili alla malnutrizione e all’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari; avranno anche acque e climi più caldi, condizioni che accelerano la diffusione di malattie infettive come la dengue e il colera.

Gli autori dello studio chiedono un’azione urgente per ridurre l’inquinamento esterno e interno attraverso l’introduzione di carburanti e veicoli più puliti e politiche per incoraggiare modalità di spostamento attive, come camminare e andare in bicicletta.

L’Oms afferma che a livello globale, nel 2016, 7 milioni di decessi sono stati dovuti agli effetti dell’inquinamento dell’aria domestica e ambientale. La stragrande maggioranza di questi si sono registrati in Paesi a basso e medio reddito. “Se vogliamo proteggere i nostri bambini, dobbiamo assicurarci che l’aria che respirano non sia tossica”, conclude Sonja Ayeb-Karlsson, specialista globale della salute presso la British Sussex University. che ha lavorato allo studio di Lancet.

Fonte: Lancet 2019

Kate Kelland

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

Post correlati

Lascia un commento



SICS Srl | Partita IVA: 07639150965

Sede legale: Via Giacomo Peroni, 400 - 00131 Roma
Sede operativa: Via della Stelletta, 23 - 00186 Roma

Popular Science Italia © 2024