
La ricerca
In recenti studi è emerso che chi ha il fegato grasso (condizione caratterizzata da accumulo di grassi nel fegato e spesso associata a obesità e diabete) presenta ridotte capacità di ragionamento e ridotta attività cerebrale.
Il nuovo studio, che ha coinvolto 766 individui di mezza età, e si è basato sul confronto dei dati di risonanza magnetica del cervello e i dati ecografici per la diagnosi del fegato grasso, mostra che, (a parità di tutti i fattori che possono influire sull’invecchiamento cerebrale, misurato in base al tasso di restringimento del volume del cervello nel tempo), chi ha il fegato grasso presenta un cervello più ristretto e quindi più invecchiato rispetto alla sua età anagrafica.
Ben 7,3 anni in più di età per il cervello di un under-60 con fegato grasso; ben 4,2 anni in più per un individuo tra 60 e 70 anni con fegato grasso e infine 1,5 anni in più per il cervello di un over-70 con fegato grasso. Poiché ad oggi non c’è cura per le malattie neurodegenerative, sapere che prevenendo il fegato grasso si può contrastare l’invecchiamento del cervello è un’ottima notizia perché il fegato grasso è una condizione ampiamente prevenibile con corretti stili di vita.
