In USA aumenta la mortalità cardiovascolare

(Reuters Health) – Rispetto a un decennio fa, negli Stati Uniti sono aumentate le morti dovute a scompenso cardiovascolare. In particolare sono sempre di più i decessi tra gli adulti sotto i 65 anni. Questo trend emerge da uno studio USA basato su dati raccolti dai Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC).

Lo studio
I ricercatori – guidati da Sadiya Khan della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago – hanno esaminato i dati dei CDC sulla morte per insufficienza cardiaca. Si sono concentrati sugli adulti tra i 35 e gli 84 anni dal 1999 al 2017, per un totale di 47,7 milioni di persone prese in considerazione.

In un primo periodo, che va dal 1999 e il 2012, i tassi di mortalità cardiaca annua sono scesi da 78,7 morti su 100.000 persone a 53,7 su 100.000.

Dal 2012 sono però nuovamente aumentati, arrivando a a 59,3 decessi ogni 100.000 persone nel 2017.

“La diminuzione dei decessi per cause cardiovascolari in pazienti con insufficienza cardiaca fino al 2012 è probabilmente dovuta ai progressi fatti in medicina e chirurgia in questo campo”, spiega Sadiya Khan “Tuttavia, questo studio dimostra per la prima volta che il tasso di mortalità cardiovascolare in pazienti con insufficienza cardiaca è in aumento; sono in aumento in particolare le morti premature, al di sotto dei 65 anni”.

Afroamericani più a rischio
Secondo quanto emerso dalla ricerca, gli afroamericani presentano una probabilità maggiore di morire d’insufficienza cardiaca rispetto ai caucasici.

Nel 1999 gli afroamericani presentavano un rischio di morte per insufficienza cardiaca di 1,16 volte maggiore rispetto ai caucasici: rischio che nel 2017 è salito a 1,43 volte.

Lo stesso fenomeno è stato osservato nelle donne. Le afroamericane presentavano un rischio maggiore di1,35 volte – e nel 2017 di 1,54 volte – rispetto alle caucasiche.

Ancora più lrga la forbice tra gli adulti della fascia di età compresa tra i 35 e i 64 anni.

Il rischio per gli uomini afroamericani nel 2017 è 2,6 volte maggiore rispetto ai caucasici e per le donne si è attestato a 2,97 volte.

“Più del 50% degli afroamericani soffre d’ipertensione, obesità e diabete, il che può in parte spiegare questi dati”, suggerisce Khan. “Ma al di là delle differenze nella prevalenza dei fattori di rischio, le disparità nell’accesso alle cure sfortunatamente ostacolano la prevenzione e spingono verso diagnosi inadeguate.

I commenti
Scoprire le cause dell’aumento dei decessi per insufficienza cardiaca non rientrava comunque tra gli obiettivi della ricerca. “Secondo alcuni, questo aumento è legato all’aumento di fattori di rischio dell’insufficienza cardiaca, come il diabete e l’obesità”, osserva Gregg Fonarow, cardiologo e ricercatore all’Università della California, a Los Angeles, non coinvolto nel studio. L’insufficienza cardiaca è prevenibile e curabile”.

Fonte: Journal of the American College of Cardiology

Lisa Rapaport

(Versione italiana per Quotidiano Sanità/Popular Science)

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