
Il “vocabolario” cerebrale
I risultati della ricerca, che hanno permesso di fare luce sui danni provocati da lesioni cerebrali, sono stati pubblicati nel numero di febbraio della rivista di neurologia “Brain”. “Per la prima volta abbiamo individuato le regioni dell’emisfero sinistro che contengono il vocabolario delle parole scritte (per fare un esempio, le conoscenze che ci permettono di scrivere ‘scuola’ e non ‘squola’) e quelle che garantiscono una buona memoria di lavoro (quella che permette di realizzare le lettere giuste nell’ordine giusto – ad esempio, ‘scuola’ e non ‘stuala’ ne’ ‘scoula’)”, commenta Gabriele Miceli, medico e professore di Neurologia al Cimec dell’Università di Trento. “Il vocabolario delle parole scritte – aggiunge Miceli – è rappresentato nel lobo frontale e in quello temporale, mentre la memoria di lavoro e’ garantita da un’area specifica del lobo parietale. Questi risultati chiariscono aspetti importanti dell’organizzazione dei processi di scrittura e contribuiscono a comprendere meglio i rapporti fra le basi anatomiche del linguaggio scritto e quelle di altri processi linguistici e cognitivi”.
