Il cervello ama il gioco d’azzardo. Scoperto un lato spericolato

Un lato creativo, un lato scientifico e un lato spericolato. Così si divide, semplificando molto, il nostro cervello. La suddivisione tra emisfero destro ed emisfero sinistro e rispettive “attitudini” era già nota, ma uno studio pubblicato su eNeuro e condotto da un gruppo dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa diretto da Silvestro Micera, in collaborazione con Ospedale Maggiore di Milano, Istituto Neurologico ‘Besta’, Centro di Ricerca ‘Aldo Ravelli’ dell’Università di Milano presso l’Azienda socio-sanitaria ‘Santi Paolo e Carlo’ di Milano e Politecnico di Losanna, ha identificato una parte più spericolata amante del gioco d’azzardo e del rischio.

“Sappiamo che nel cervello c’è un’ampia rete responsabile delle decisioni che prendiamo e che esistono due tipi di meccanismi che fanno scattare le decisioni: uno che controlla le reazioni veloci, l’altro più riflessivo”, ha spiegato il coordinatore della ricerca, Alberto Mazzoni, dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna.

“Questa dinamica era stata valutata da tempo dagli psicologi, ma non era chiaro perché il cervello segua un modello piuttosto che  l’altro”. La risposta è arrivata adesso: “i nostri dati – ha aggiunto Mazzoni – hanno individuato la struttura responsabile del passaggio da una modalità all’altra”. L’area si chiama ‘nucleo subtalamico’ ed è una piccola struttura a forma di lente. E’ per colpa di questa struttura che i giocatori d’azzardo si comportano in modo non razionale. “Il prossimo passo è cercare di capirne il funzionamento”.

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