Il bluff del primo pianeta alieno potenzialmente abitabile

Nel 2010 il pianeta Gliese581g è stato indicato come primo pianeta osservato in grado di ospitare la vita, in quanto non troppo caldo e non abbastanza freddo da far solidificare l’acqua in ghiaccio: esso era considerato come il primo posto dove cercare possibili segni di una vita aliena, ma alcuni scienziati dubitavano persino che il pianeta esistesse, per via della debolezza del segnale.

La nuova ricerca

Una ricerca recente ha confermato questi sospetti: il pianeta non esiste. E’ infatti impossibile osservare direttamente i pianeti di quel sistema stellare: essi vengono “presunti” monitorando la luce della stella. Man mano che il pianeta orbita, la sua gravità distorce la luce che viene dal suo sole, cambiandone la lunghezza d’onda e pertanto anche il colore percepito dai telescopi sulla terra: il problema è che anche la stella stessa si muove, e ruotando macchie solari ed altre attività solari distorcono la luce a loro volta. Sino ad oggi gli scienziati non sapevano che la stella Gliese581 ruotasse, ma ora sanno che compie una rotazione completa in 130 giorni. Riportando i dati attuali alle letture del 2010, è apparso evidente che il pianeta Gliese 581g non esistesse.

Il telescopio keplero cacciatore di pianeti alieni

Fortunatamente il telescopio spaziale Keplero, che ha scoperto sinora 977 pianeti alieni, non corre il rischio di ripetere questo tipo di errore, dato che esso rileva i pianeti tramite l’ombra che creano passando di fronte alla propria stella, ed inoltre la nuova tecnica che ha individuato l’errore renderà anche più semplice scoprire altri pianeti simili alla Terra: il segnale Doppler emesso da pianeti a massa ridotta come la Terra è più basso di quello creato dalle attività stellari, e quindi è necessario rimuovere il segnale creato da queste ultime per individuarlo.

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