Hiv: terapia antiretrovirale precoce può evitare infezioni

Micobatterio TBCPuò funzionare sia con gli adulti che con i bambini; i pazienti sieropositivi  che cominciano una terapia antiretrovirale precocemente potrebbero infatti avere un minore rischio di sviluppare infezioni collegate all’Hiv. A rivelarlo sono due diversi studi pubblicati su Clinical Infectious Diseases, e supportati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Si tratta della prima analisi sistematica globale dei dati sulle infezioni legate all’hiv, fatta nell’arco di 20 anni in tre continenti diversi, Africa, Asia e America Latina.

L’analisi
Analizzando il rischio prima e dopo l’inizio della terapia, i ricercatori hanno fatto una stima dei casi di infezioni cosiddette opportunistiche (cioè causate da virus e batteri che si sviluppano in persone con un sistema immunitario compromesso), che sono state evitate e i costi risparmiati. ”Le infezioni opportunistiche sono la principale causa di morte negli adulti e nei bambini sieropositivi”, spiega Philippa Easterbrook, dell’Oms.

La prima ricerca ha passato in rassegna 126 diversi studi condotti su quasi mezzo milione di adulti sieropositivi. Le infezioni più comuni sono afte, tubercolosi, herpes Zoster e polmonite batterica, ognuna delle quali colpisce più del 5% degli adulti prima dell’inizio della terapia antiretrovirale. Con la terapia è calato il rischio di tutte le infezioni dal 57% al 91% nel primo anno di trattamento. Si stima che l’inizio precoce della terapia abbia evitato almeno 900mila casi in infezioni a rischio di vita e fatto risparmiare nel 2013 circa 50 milioni di dollari.

Nel secondo studio, che ha passato in rassegna 88 ricerche fatte su 55mila bambini sieropositivi, si è osservato che polmonite batterica e tbc sono le infezioni più comuni, ognuna delle quali colpisce circa il 25% dei piccoli prima della terapia. In questo caso il calo delle infezioni ha superato l’80% per la diarrea da hiv, toxoplamosi cerebrale e tbc, ma è stato minore per la setticemia e polmonite. Si stima che le infezioni gravi evitate siano state 161mila e il risparmio di 17 milioni di dollari, sempre nel 2013.

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