Ulcera: linee guida raccomandano trattamento più lungo per Helicobacter pylori

(helicobacterReuters Health) – Le nuove linee guida terapeutiche che arrivano da Toronto raccomandano un trattamento più intenso e di più lunga durata per l’Helicobacter pylori negli adulti. “Le attuali raccomandazioni sottolineano l’importanza della terapia quadrupla e raccomandano come scelta di prima linea la terapia quadrupla concomitante senza o con bismuto – spiega Carlo A. Fallone, della McGill University Health Center (Quebec) – Inoltre, i gastroenterologi canadesi pensano sia necessario prolungare la durata dei trattamenti a 14 giorni”.

Con i sempre più frequenti fallimenti delle terapie triple per H. pylori e alla luce delle nuove terapie, la Canadian Association of Gastroenterology e il Canadian Helicobacter Study Group hanno riconosciuto che le linee guida di trattamento per adulti necessitavano di un aggiornamento. Di conseguenza, Fallone e colleghi hanno intrapreso una revisione sistematica della letteratura relativa alla gestione dell’infezione da H. pylori per fornire raccomandazioni specifiche e aggiornate per l’eradicazione negli adulti. La loro raccomandazione principale è che un trattamento di 14 giorni sostituisca quello precedente di 10 giorni.

Le nuove linee guida
Per la terapia di prima linea, si consiglia la combinazione di inibitore della pompa protonica (PPI), bismuto, metronidazolo più tetraciclina per la maggior parte dei pazienti. La combinazione quadrupla di un PPI, amoxicillina, metronidazolo e claritromicina è un’alternativa consigliata. Secondo gli esperti, che hanno pubblicato i risultati sulla rivista ‘Gastroenterology’, la terapia triplice dovrebbe essere considerate solo nelle aree in cui la resistenza claritromicina è bassa (<15%) o i tassi di eradicazione locali sono alti (> 85%). La triplice terapia a base di levofloxacina e la terapia quadrupla sequenziale senza bismuto non sono state consigliate come trattamenti di prima linea.

Per i pazienti che hanno fallito l’eradicazione di H. pylori con terapie a base di claritromicina o di levofloxacina, la raccomandazione è di evitare l’uso di claritromicina o levofloxacina nei trattamenti successivi. Le linee guida sconsigliano inoltre l’aggiunta di probiotici per ridurre gli eventi avversi o aumentare i tassi di eradicazione, perché la qualità delle prove a sostegno di queste tesi è molto bassa.

“Ci sono alcuni che sostengono che la scelta di trattamento dovrebbe essere basata su test di sensibilità – spiega Fallone – Questi, però, non sono facilmente disponibili e spesso non sono molto pratici perché richiedono l’endoscopia. La consensus ha convenuto che la scelta del trattamento deve prendere in considerazione test di suscettibilità, utilizzare la prevalenza di antibiotico-resistenza nella popolazione locale o anche i tassi di successo del trattamento locale di specifiche terapie se disponibili, ma fornisce anche una scelta empirica di trattamenti per l’infezione sulla base della letteratura per la maggior parte dei medici, quando queste informazioni non sono disponibili”.

“La duplice terapia in alte dosi è un’opzione che ha bisogno di ulteriori studi – evidenzia Fallone – I risultati preliminari sono buoni, ma in questo momento insufficienti per la raccomandazione”.

I commenti
Jaw-Town Lin della Fu-Jen Catholic University di New Taipei City (Taiwan) e Jyh-Ming Liou della National Taiwan University di Taipei affermano che “una recente meta-analisi ha mostrato che la terapia sequenziale di 14 giorni ha avuto risultati migliori di quella tripla della stessa durata. Pertanto, sarebbero necessarie ulteriori prove sulla terapia sequenziale di 14 giorni per raccomandarne o meno l’uso nel trattamento di prima linea”.

“Sono stati garantiti studi head-to-head randomizzati controllati per confrontare i valori di efficacia della terapia quadrupla a base di bismuto rispetto a quella senza bismuto, i regimi quadrupli (con e senza bismuto) di 10 giorni contro quelli di 14 giorni , così come gli agenti di soppressione acida più potenti rispetto a quelli standard (tipo di agente/dosaggio/frequenza)”, conclude la task foirce dei gastroenterologi canadesi.

Fonte: Gastroenterology

Will Boggs MD

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science) 

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