Fumo: chi vive in zone in cui è vietato ha la pressione più bassa

(Reuters Health) – I non fumatori che vivono dove il fumo è vietato nei luoghi pubblici hanno una pressione sanguigna inferiore a quella dei non fumatori che non sono protetti da questa normativa. A questa conclusione è giunto uno studio pubblicato dal Journal of American Heart Association.

Lo studio
Il team guidato da Stephanie Mayne, del Children’s Hospital di Philadelphia, ha esaminato i dati relativi a 2.606 non fumatori adulti dello studio Cardia (Coronary Artery Development in Young Adults) per verificare se vi fosse un legame tra Stato, Contea, divieti locali di fumo e pressione sanguigna dei partecipanti.

Lo studio Cardia ha arruolato adulti da quattro città degli Stati Uniti: Birmingham, Chicago, Minneapolis e Oakland, nel 1985 e nel 1986 quando i partecipanti avevano 18-30 anni. Sono stati condotti esami di follow-up 30 anni dopo.

Ad ogni esame, i partecipanti che vivevano in aree con politiche antifumo che interessavano luoghi pubblici mostravano una pressione sistolica media più bassa rispetto a quella di cihi viveva in aree non interessate da politiche antifumo, e la differenza è aumentata nel tempo.

Entro il 25° anno, i partecipanti in aree senza fumo avevano valori di pressione sistolica in media da 1,14 mmHg a 1,52 mm Hg inferiori rispetto a quelli in aree senza divieti, a seconda di quali luoghi – lavoro, bar o ristoranti – erano interessati da norme antifumo

I commenti
“Non è chiaro il motivo per cui i divieti di fumare non siano collegati a riduzioni della pressione diastolica o al rischio di sviluppare ipertensione” dice Mayne, che ha condotto lo studio alla Feinberg School of Medicine della Northwestern University a Chicago.

“Le differenze di pressione sistolica osservate nel nostro studio sono piccole a livello individuale e potrebbero non essere state abbastanza grandi da modificare significativamente la percentuale di non fumatori che soddisfano i criteri per l’ipertensione”, continua la ricercatrice. “Tuttavia, una pressione arteriosa sistolica più alta, anche se è inferiore al cut-off per l’ipertensione, aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. Quindi, anche piccole riduzioni della pressione sistolica a seguito di divieti di fumo possono ridurre significativamente i tassi di malattie cardiovascolari dal punto di vista della popolazione”.

Fonte: J Am Heart Assoc 2018

Lisa Rapaport

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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