Fauci, urgente trovare cure per bloccare l’infezione agli esordi

Bisogna trovare urgentemente delle terapie per curare l’infezione da SarsCoV2 agli esordi, in modo da evitare l’aggravamento dei pazienti e ridurre la pressione sui sistemi sanitari: e’ l’appello che il virologo Anthony Fauci lancia insieme ai suoi collaboratori dell’Istituto statunitense per le malattie infettive (Niaid) dal sito della rivista Jama, invitando scienziati, aziende farmaceutiche e societa’ civile a intensificare gli sforzi.

Nell’articolo gli esperti sottolineano come siano gia’ disponibili o in via di sviluppo diversi farmaci per le forme piu’ severe di Covid-19 (ad esempio l’antivirale remdesivir e il corticosteroide desametasone), mentre mancano rimedi efficaci per gli stadi piu’ avanzati. Questi trattamenti potrebbero migliorare la prognosi dei pazienti, ridurre i ricoveri, evitare complicanze a lungo termine, accorciare il periodo di contagiosita’ e dunque il rischio di trasmissione.

Fauci insieme ai suoi colleghi ricorda poi quanto la ricerca sta facendo per valutare l’efficacia di antivirali gia’ disponibili sul mercato e altre terapie che sono invece specifiche per il virus SarsCoV2 (come il plasma iperimmune e gli anticorpi monoclonali). Sottolinea inoltre come siano allo studio nuove strategie per somministrare i farmaci in modo alternativo rispetto all’infusione endovenosa, ad esempio con inalazioni o iniezioni intramuscolari che permetterebbero il trattamento ambulatoriale a costi piu’ accessibili.

“A partire dalla scoperta di nuovi farmaci fino alla loro rigorosa sperimentazione clinica, queste sfide richiedono uno sforzo e un impegno significativo da parte di tutti gli attori coinvolti, incluse le aziende farmaceutiche, gli scienziati, gli sperimentatori e i volontari per gli studi. Prevenire le ospedalizzazioni e le conseguenze croniche di Covid-19 non solo salvera’ vite – concludono gli esperti – ma ci aiutera’ pure a ridare fiato ai sistemi sanitari e a quelle istituzioni che sono sovraccaricate dagli effetti della pandemia”.

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