
Particolarmente alte anche le cifre del consumo di alcol, che come il fumo sono le più alte al mondo. In media in Europa si consumano 11 litri di alcol l’anno e il 4% della popolazione è dipendente. “Se a questo si aggiunge un tasso di obesità in aumento si vede che c’è molto da fare”, sottolinea Claudia Stein, direttore della divisione informazione dell’Oms Europa. “Un altro aspetto preoccupante è che ci sono ancora troppe differenze tra paesi. Una donna che nasce in Spagna ha un’aspettativa di vita 22 anni maggiore di un uomo che nasce in Turkmenistan, questo è inaccettabile”.
Tuttavia, l’Italia, sottolinea Stein, resta tra le migliori in Europa, anche se qualche aspetto preoccupante c’è. “Se si guarda al quadro generale l’Italia va molto bene, ma ci sono alcune eccezioni – sottolinea Stein – La situazione italiana è molto interessante; l’aspettativa di vita è molto alta, il consumo di alcol è bassissimo mentre fino a qualche anno fa era il più alto. Allo stesso tempo però il tasso di obesità continua ad aumentare e per alcune malattie prevenibili il tasso di vaccinazione è più basso di quello dell’est”. In particolare, l’Italia è sotto la media sia dell’Ue che dell’intero continente per mortalità per le quattro principali malattie non infettive ed è portata ad esempio per consumo di alcol, intorno ai 6 litri procapite l’anno.
La percentuale di sovrappeso vicina al 60% la mette però tra i primi in classifica per questo indicatore. “Nonostante i dati confortanti – prosegue Stein – il livello di soddisfazione per la propria vita degli italiani è sotto la media Ue. Questo è un indicatore che stiamo studiando da poco, ed è molto difficile da rendere oggettivo. Ci sono, infatti, fattori culturali che influiscono sulla percezione della propria salute. L’Italia non è l’unica, anche in Danimarca ad esempio l’aspettativa di vita è alta ma la soddisfazione è sotto la media”, conclude.
